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Attualità mercoledì 22 luglio 2015 ore 18:04

"Sfiducia in Poste Italiane"

Sindaco e vice contro la chiusura dell'ufficio postale di San Gusmè: "Ricorso al Tar e soluzioni alternative grazie a istituti di credito"



CASTELNUOVO BERARDENGA — “La nostra fiducia in Poste Italiane è nulla. Il Comune, con Regione, Uncem e Anci, sta facendo il possibile per scongiurare la chiusura dell’ufficio postale di San Gusmè. E’ inaccettabile che un’azienda a maggioranza pubblica prenda decisioni che si ripercuoteranno negativamente sulla qualità della vita di centinaia di migliaia di cittadini, a partire da quelli più anziani”. Con queste parole Fabrizio Nepi e Alessandro Maggi, sindaco e vicesindaco di Castelnuovo Berardenga hanno aperto, nei giorni scorsi l’assemblea con i cittadini di San Gusmè. Un incontro pubblico e partecipato per cercare di salvare l'ufficio postale di San Gusmè dagli avventati tagli delle Poste.

“La nostra sfiducia in Poste Italiane – hanno spiegato Nepi e Maggi - è talmente radicata che stiamo già pensando ad alternative concrete per evitare che i cittadini della frazione si ritrovino senza ufficio postale e senza servizi. Tra le possibili opzioni che stiamo valutando ci sono la possibilità di attivare un ‘servizio domiciliato’ per i pagamenti delle bollette, attraverso il sostegno di istituti di credito che si sono dimostrati sensibili al problema, oppure, come abbiamo fatto a Vagliagli, aprire uno sportello di prossimità grazie al progetto della Regione Toscana ‘Ecco Fatto!”. Il Comune di Castelnuovo, ma in realtà anche gli altri Comuni del Chianti e della Valdelsa interessati non stanno con le mani in mano, ma stanno cercando soluzioni per i propri cittadini. Compresa anche l'azione legale al Tar.

“Riteniamo inaccettabile che un'azienda pubblica come Poste Italiane che fa utili pesanti con i risparmi e i depositi dei suoi correntisti, chiuda presidi importanti e storici come quelli di San Gusmè, Serre di Rapolano e addirittura dell'ospedale di Nottola”.


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