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Cultura sabato 01 aprile 2023 ore 10:26

Gianelli e la sua arte arrivano a Siena

Un grande evento culturale per dare massimo risalto all'opera dell'artista e alle sue sculture monumentali che saranno distribuite in tutta la città



SIENA — Dal 7 aprile al 16 giugno Siena ospita una grande mostra che punta ad avere un degno risalto nel panorama culturale toscano di primavera. Arriva "I visionari"di Emanuele Giannelli. Composta da opere e installazioni monumentali che popoleranno il centro storico e da un corposo nucleo di sculture allestite negli spazi espositivi Magazzini del Sale la rassegna porta nella splendida città toscana uno tra gli artisti italiani più acclamati e conosciuti.

Si tratta di un percorso decisamente suggestivo che pone in dialogo gli spazi più belli e suggestivi del centro storico della splendida città Toscana e le sculture monumentali di Emanuele Giannelli.

La rassegna è suddivisa in due parti, la prima parte vede l’installazione all’aperto di gruppi scultorei monumentali il percorso inizia da Porta Romana, dove si trovano due Korf giganti dell’altezza totale di cinque metri; a seguire, nella Loggia dei Papi è allestito un nucleo di sei Kiribati ognuno alto 2,70 mt. Nel Cortile del Podestà sono installati due Dizzymonumentali con i loro schermi digitali e il grande Cacciatore di batteri la Torre Malvolti accoglie, su una delle sue pareti esterne, quattro esemplari di Stati d'allerta. A chiudere il percorso esterno della mostra la più grande installazione prevista per la rassegna di Giannelli a Siena. Si tratta di una grande struttura in metallo di cinque metri di altezza per 5 metri di larghezza che ospita, posizionati all’interno di un tracciato geometrico cinque esemplari di Korf a formare, tutti insieme, una sorta di enorme osservatorio del virtuale e dell’invisibile.

La seconda parte della mostra è totalmente allestita negli spazi espositivi dei Magazzini del Sale, all’interno di Palazzo Pubblico, in Piazza il Campo con accesso dal Cortile del Podestà dove, i visitatori, possono già vedere i due Dizzy e il Cacciatore di Batteri. In questo spazio medievale, strutturato su più livelli Emanuele Giannelli ha costruito un percorso significativo attorno alle sue sculture più conosciute, a partire dal famoso Mr. Arbitrium, di cui si presentano due esemplari, uno di medie (90 cm.) e uno di piccole (30 cm.) dimensioni. A seguire un nucleo di Monkey, le scimmie-selfie in ceramica, i Totem Tooth, il mezzobusto in ceramica raku di Lady F., il gruppo di teste che formano l’opera Hovo Sapiens. Non mancano in questo allestimento Dominia, la donna eternamente connessa al suo telefonino, i Double skin, teste di uomo la cui caratteristica è quella di possedere una doppia pelle di cui spogliarsi con facilità per lasciare spazio ad una moderna mutazione. Giannelli ha titolato Self Portrait una testa di scimmia con le cuffie audio in testa, un “omaggio” ad una figura che è una via di mezzo tra un primate e l’uomo di Neanderthal che, con l’apparecchio calato sulle orecchie, mette insieme le origini primitive dell’uomo e il suo assordante isolamento nella società contemporanea. Con i Visionari, uomini in punta di piedi che danno il titolo alla mostra, si prosegue nel percorso ai Magazzini del Sale dove sono allestiti, tra gli altri, ulteriori lavori quali: The Watcher, Polaroid, e una versione in dimensione ridotta de i Sospesi.

I Visionari di Emanuele Giannelli sono soggetti nati da una sorta di casualità istintiva che guida lo scultore nella creazione delle sue figure. L’artista, così, diviene un filtro, un punto di vista sulla realtà che si fa interprete di una visione, descrivendola dalla sua prospettiva e offrendo uno spunto su un modo nuovo di guardare il mondo. “Tutte le figure che nascono da questo processo creativo sono quelle che poi, in un secondo momento, mi permettono di riconoscere chiaramente il mondo che sto guardando, anche attraverso strutture concettuali”, dice Giannelli.

Ciò che preme all'artista nel concepire le sue opere, è la necessità di valorizzare un punto di vista che sia guidato da uno sguardo divergente sulle cose di tutti i giorni e che ci permetta di vederle in modo diverso. Un mondo in cui si possa costruire quell’umanità che conduca l’uomo fuori dal processo che lo rende meccanismo industrializzato. La diversità è sempre stata un elemento di fascinazione per Giannelli, in tutte le sue forme. Erasmo da Rotterdam scriveva che le migliori idee non sono figlie della ragione ma di una lucida e visionaria follia e qui, il “visionaria” è un elemento essenziale. È il titolo delle opere che compongono il percorso espositivo che si presenta a Siena. Un titolo che ha proprio il senso del pensiero di Erasmo: “è una mostra che dedico ai giovani e alla necessità per loro di avere una visione, un sogno, un desiderio proiettato verso il futuro”, nelle parole di Emanuele Giannelli.


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