Italia Nostra interviene sul forno crematorio

L'associazione ambientalista chiede lo spostamento dell'impianto fuori dal centro abitato visto che è considerato alla pari di un inceneritore

SIENA — Nei giorni scorsi la Stampa ha comunicato che l’Amministratore Delegato della Silve ha fatto eseguire “gli interventi di manutenzione dell’impianto per abbattere le emissioni”. Manutenzione che in passato evidentemente non era riuscita ad evitare l’emissione in atmosfera di inquinanti pericolosi come diossine e furani , evidenziati dalle analisi dell’Arpat. Inizia così la lettera di Italia Nostra sul forno crematorio del cimitero del Laterino a Siena.

Dopo le ultime analisi, il Crematorio è ritornato in funzione ma la città aspetta che il Comune deliberi un protocollo che garantisca nel tempo un controllo costante dell’impianto e delle sue emissioni, e desidera conoscere se l’inquinamento accertato dall’Arpat sia stato segnalato, come prevedono le vigenti disposizioni, all’Autorità Giudiziaria per non incorrere nella omissione di atti di ufficio.

Prosegue Laura Comi Presidente di Italia Nostra Siena "Non siamo contrari alla cremazione, che è stata praticata fin dai tempi più remoti: ne parla Omero, lo dimostrano i Canopi etruschi, e dai Romani abbiamo ereditato il verbo “strinare” che deriva da “usterinum”, “ustrino” il bruciatoio dei morti. Tuttavia I forni crematori, col loro funzionamento, producono emissioni dannose per la salute e non riusciamo a capire come nella civilissima Siena si sia potuto accettare, a meno di cento metri dagli Istituti Biologici Universitari e dall’abitato stesso, un nuovo forno crematorio sestuplicato nella capienza e conseguentemente nelle emissioni".

Una recente sentenza del Consiglio di Stato (n.4 del 2022) ha parificato i forni crematori agli inceneritori, classificati come “industrie insalubri di prima classe” da tenere lontano dalle abitazioni - Chiude Comi - "Motiva la sentenza: “E’ fatto notorio che i forni crematori con il loro funzionamento producono emissioni inquinanti….Con tutto il rispetto che l’Etica impone per quelle che comunque sono le spoglie mortali di un essere umano, non si può allora negare che questo tipo di emissioni sia in termini chimico fisici del tutto identico a quello prodotto appunto dagli inceneritori..”

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