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"Poste, sarà battaglia"

Il sindaco di Castelnuovo si schiera con Regione e Anci per la chiusura dell'ufficio di San Gusmè: previsti incontri pubblici sul tema

Non è bastata la presa di posizione del Governatore della Toscana Enrico Rossi e dall'associazione dei Comuni contro la chiusura di alcuni uffici postali per calmare le acque a Castelnuvo Berardenga: “Andremo avanti, in maniera determinata, insieme a Regione, Anci, Uncem e agli altri Comuni interessati per ribadire il dissenso al piano di razionalizzazione proposto da Poste Italiane in Toscana, che include anche la chiusura dell’ufficio postale a San Gusmè. Lunedì incontreremo i cittadini della frazione per confermare il nostro impegno e mettere in campo, insieme a loro, anche nuove iniziative di protesta”. E’ quanto ha detto Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga, annunciando per lunedì 20 luglio alle ore 21.15, negli spazi della Società Filarmonica di San Gusmè un incontro pubblico. L’appuntamento segue, a pochi giorni di distanza, l’incontro che si è svolto, presso la sede della Regione Toscana, con i rappresentanti degli oltre 50 Comuni interessati dal piano di razionalizzazione proposto da Poste Italiane.

“La razionalizzazione degli uffici postali in Toscana – ha detto il sindaco Nepi, nonché presidente della Provincia di Siena - è stata riproposta da Poste Italiane, ancora in maniera unilaterale e senza capirne i criteri e le modalità. Siamo di fronte all’ennesimo colpo di mano da parte dell’ente che provocherebbe forti disagi ai cittadini che vivono nelle frazioni più periferiche, come San Gusmè, privando i più anziani di un importante presidio sociale. Come abbiamo già affermato nei mesi scorsi, dopo aver subìto la chiusura dell’ufficio postale a Vagliagli, il Comune non è disposto ad accettare un secondo taglio per un’altra frazione. Faremo quanto possibile, insieme agli altri soggetti coinvolti, per far sentire la nostra voce e quella dei nostri cittadini, auspicando anche un intervento in tempi rapidi del Governo”. Una battaglia locale, che si estende comunque anche a tutto il territorio del Chianti: “Per quanto riguarda il Chianti, ad esempio, la chiusura dell’ufficio postale di Monti avrebbe reso necessaria l'apertura di un secondo sportello a Pianella, promesso da tempo e mai attuato anche per il rifiuto, da parte della filiale di Siena, di riconoscere un sovraccarico di clientela, evidente anche adesso per chi usufruisce del servizio. Questo avrebbe obbligato l’ente a una revisione dell’organico, facendo venir meno i benefici derivanti dalla chiusura dello sportello gaiolese, fortunatamente ritirato”.