Attualità

Il debito del Comune di Siena scende ancora

A dichiararlo il sindaco di Siena Bruno Valentini che è intervenuto per spiegare la situazione economica dell'amministrazione comunale

Buone notizie per il Comune di Siena che vede scendere il debito sotto i 70 milioni di euro. Dopo il crac finanziario che ha portato all'anno di commissariamento, il Comune di Siena torna a far quadrato sui propri conti. A renderlo noto il sindaco Valentini in un suo intervento alla stampa.

"Meno debito significa meno rate da pagare e quindi più soldi per servizi sociali, cultura, promozione turistica ed altro. Sembrava una missione impossibile, ma ci siamo riusciti, grazie a importanti vendite immobiliari, risparmi, riduzione di personale e controllo sulle entrate. Ci siamo riusciti soprattutto senza toccare tasse e tariffe, se non per il suolo pubblico e, in particolare, per i palcaioli di Piazza. Quello che prima era il tallone di Achille del Comune (un bilancio fuori controllo) ora è diventato il fiore all'occhiello e ci consente di contrarre nuovi mutui per ricominciare a fare opere pubbliche, manutenzione ed assunzioni mirate in settori strategici, come insegnanti ed operai. Il debito continuerà a scendere, come invece non riesce allo Stato, e Siena è tornata ad essere un Comune "normale" non più dipendente dall'assistenza dei contributi della Fondazione MPS che avevano "drogato" questa città. Dalla Fondazione (come dalla Regione e dallo Stato) ci aspettiamo finanziamenti per investire sulla città, ma la spesa ordinaria è salva e ciò garantisce piena sostenibilità ai costi di tutti i giorni. Questo è un risultato straordinario ottenuto grazie al miglioramento della produttività del Comune e dei suoi dipendenti ed alla determinazione della maggioranza politica che governa la nostra città. La seconda parte del mandato, dopo aver salvato Siena dal disastro di un secondo commissariamento, sarà finalizzata a consolidare ripresa economica e rilancio reputazionale, ma intanto oggi godiamoci un traguardo storico: il dimezzamento del debito comunale dalla sua punta più alta, raggiunta durante il mandato Cenni dopo che già Piccini l'aveva raddoppiato, lasciando il conto sulle spalle delle generazioni future".