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​Rimborsi, agricoltori sul piede di guerra

Confagricoltura di Siena denuncia il calo della percentuale per il costo dell'assicurazione e boccia il decreto del Ministero

Altro che ristori, tuonano gli agricoltori. “Siamo di fronte a una vera e propria mina sulle liquidità delle aziende, già fiaccate dall’emergenza Covid”, denunciano i vertici dell’Unione provinciale agricoltori di Siena.
Sotto accusa il decreto varato dal Ministero in base al quale “entro il 2020 verrà erogato alle aziende beneficiarie solamente il 30 per cento del costo dell’assicurazione stipulata, in quanto le risorse finanziarie del Psrn sono in esaurimento (siamo infatti all’ultimo anno della programmazione settennale). La normativa sentenzia una disastrosa riduzione lasciando aperta l’ipotetica possibilità di riassegnazioni future”.
Gli agricoltori contestano il netto calo per l'anno corrente della percentuale prevista per i rimborsi assicurativi nelle polizze per danni da calamità naturali. “In soldoni vuol dire passare dal 50-65% al 30% sul costo dell'assicurazione stipulata: incomprensibile”, lamenta la sigla di categoria.

Qual è l’impatto per la provincia di Siena?
Secondo l’associazione degli agricoltori, “significa che i rimborsi per le nostre aziende associate avranno un importo di 450mila euro a fronte di 1 milione e 600mila euro di premi attesi. Tutto questo è incredibile e irragionevole perché niente è più programmabile del piano di sviluppo rurale e, soprattutto, perché questo decreto mina la liquidità delle imprese già messe a dura prova dall’emergenza Covid”.
L’Unione provinciale agricoltori di Siena confida “nella sensibilizzazione di chi ci rappresenta rispetto all’approssimazione dimostrata in questa occasione, per riuscire a fare economia e trovare le risorse nelle pieghe di bilancio; solo così si potrà dare risposte concrete a chi fa della programmazione e dello sviluppo l'abc dell'essere impresa”.