"Se Siena è a gambe all'aria il responsabile ha nome e cognome: Matteo Renzi. E' stato l'ex premier, a vario titolo e con l'appoggio di Ministri e amici della finanza compiacenti, a volere far coincidere referendum, eventuali dimissioni immediate in caso di vittoria del No e aumento di capitale del Monte dei Paschi."
Così la Lega Nord di Siena sul presunto legame tra la politica italiana condotta dall'ex primo ministro e la situazione in cui Siena è piombata ormai da oltre otto anni.
A tenere banco sono ancora una volta le vicende legate ad Mps.
"Perfino Jp Morgan e Mediobanca si sono sfilati dall'operazione di aumento di capitale- conclude la nota della Lega Nord di Siena- evidentemente azzardata fin dal principio. Ma l'onda lunga del disastro renziano travolge anche Palazzo Pubblico, con un Sindaco che ormai straparla: in che cosa, infatti, si manifesterebbe l'implacabilità - come dichiarata ieri - da parte di Bruno Valentini nei confronti di chi ha mandato al macero la Banca più antica del mondo? E semmai il buon Sindaco, che doveva "renzianamente" cambiare verso a Siena, si accorge solo ora delle condizioni in cui il suo Partito ha messo quello che era il nostro Monte? Anziché fare la voce grossa su cose più grandi di lui, come Lega Nord gli consigliamo di occuparsi piuttosto di sicurezza: i furti sono ormai diventati la triste normalità, complice anche un'illuminazione pubblica che in certe strade è vergognosamente fuori uso da mesi".