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Gli agricoltori senesi difendono il Consorzio

La posizione è stata assunta durante l'incontro che si è tenuto ieri mattina a Rapolano Terme tra i componenti delle varie associazioni

Difendere l’autonomia, tutelare il rapporto con gli agricoltori e garantirne i servizi, per salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti. E’ stato ribadito in modo forte e perentorio il No all’ingresso dello storico Consorzio Agrario senese in Cai, Consorzi Agrari d’Italia, da parte di numerosi agricoltori senesi.

E’ in sintesi quanto è emerso da un incontro che si è svolto ieri a Serre di Rapolano , nel Comune di Rapolano Terme, organizzato da un gruppo di agricoltori della provincia di Siena.

Conto alla rovescia in vista dell’assemblea dei soci fissata per il 17 dicembre la cui convocazione è stata richiesta da 140 aziende agricole associate. "Il Consorzio Agrario deve restare senese e aretino, il proprio futuro deve essere deciso dagli agricoltori senesi e aretini - hanno sottolineato gli organizzatori dell’incontro -. Con CAI, gli immobili del Consorzio Agrario di Siena andrebbero in mano ad una holding controllata lontano da questo territorio; mentre i debiti rimarrebbero sul territorio di Siena e Arezzo. Debiti che il Piano industriale della precedente maggioranza del CdA - interrotto la scorsa estate a seguito del decesso del presidente Bicocchi - stava portando risultati di risanamento positivi e concreti, oggi ulteriormente consolidati. Un Piano di risanamento e sviluppo che anche grazie all’ingente patrimonio che il Consorzio detiene nelle proprie disponibilità, riscuote il sostegno del sistema bancario, offre garanzie ai lavoratori della struttura consortile e a tutti gli agricoltori delle province di Siena e Arezzo che conferiscono al Consorzio".

E’ intervenuto Stefano Repetti socio Consorzio agrario Terrepadane (Piacenza), realtà che con il voto degli agricoltori è riuscito a mantenere l’autonomia del Consorzio agrario locale, sventando l’ingresso in Consorzi Agrari d’Italia. “Il Consorzio Agrario deve rimanere autonomo e guidato dal territorio per il bene degli agricoltori”.

L’auspicio è che i soci che parteciperanno alle assemblee parziali boccino la proposta Cai e si ritorni ad impegnarsi sul piano industriale già precedentemente approvato dalla assemblea dei soci, anche con un allargamento del Consiglio di Amministrazione per garantirne una corretta gestione. Questo è ciò che è emerso dall'incontro di oggi al quale erano presenti molti agricoltori, un segnale che le proteste sono sentite e partecipate.