Cronaca

Bimbi picchiati e immobilizzati nel nido di lusso

Rette di 600 euro al mese ma per i bambini era un inferno. Arrestata, l'educatrice ha confessato. Ha precedenti per maltrattamenti in famiglia

Picchiati, immobilizzati, insultati. Quel nido domiciliare per i bambini era l'inferno. Era gestito da una sedicente educatrice 52enne arrestata con l'accusa di maltrattamenti. Le indagini condotte dai carabinieri hanno permesso di ricostruire "numerosi episodi consistenti in condotte violente, quali strattonamenti, percosse", anche con piccole lesioni procurate ai bimbi, "alimentazione coattiva attraverso pressioni sullo sterno o occlusione del naso per imporre l'apertura della bocca, urla continue e insulti". 

La donna, con precedenti penali per maltrattamenti in famiglia, aveva organizzato nella sua ampia casa un nido domiciliare di lusso con rette di 600 euro al mese.

Le indagini dei carabinieri sono scattate dopo le denunce presentate da due madri, insospettite dallo stato di agitazione dei figli. Una collaboratrice della donna avrebbe poi ammesso di aver assistito "a procedure educative poco ortodosse". 

Sospetti confermati dalle telecamere nascoste piazzate nel nido dai carabinieri. Quindi è scattato il blitz.

 Nel corso della perquisizione è stata sequestrata una fascia elastica realizzata, sembrerebbe, per immobilizzare i bambini a suo parere troppo agitati.

 La scorsa settimana la donna è stata arrestata e per lei si sono aperte le porte del carcere di Sollicciano. Durante l'interrogatorio, condotto dal Gip Alessandro Buccino Grimaldi, la 52enne ha confessato i maltrattamenti e, in ragione delle responsabilità ammesse, il giudice le ha concesso gli arresti domiciliari.