Politica

Cenni (Pd) interviene sul Consorzio Agrario

La struttura storica è a rischio chiusura. La parlamentare sostiene l'azione del Comune per tutelare questo marchio senese

Alla luce delle preoccupazioni espresse anche pubblicamente da lavoratori e agenti nei giorni scorsi, credo che abbiano fatto bene il presidente della Provincia e il sindaco di Siena a convocare un tavolo istituzionale. Il destino del Consorzio agrario storica realtà del territorio è a rischio.

La struttura è stato ed è uno strumento fondamentale per l’agricoltura senese e oggi, anche tramite negozi di qualità, si conferma un punto di riferimento per agricoltori, consumatori e turisti a cui garantisce prodotti del territorio e filiere locali costruite negli anni. 

"Qualità, sostenibilità, salubrità, prodotti accessibili, certificazioni chiare che consentono al consumatore di scegliere consapevolmente sono requisiti ormai imprescindibili per l’evoluzione e il maggior valore competitivo delle nostre produzioni alimentari. D’altronde, è sempre più diffusa la scelta di acquistare prodotti del territorio con la consapevolezza di concorrere a mantenere nelle nostre aree rurali un presidio ambientale, paesaggistico, economico e sociale" spiega la Cenni.

Il nuovo modello economico sostenibile e naturale è una grande occasione di crescita, ma è necessario fare sistema, alzando lo sguardo e investendo con convinzione sul futuro, mettendo insieme imprese, istituzioni, ricerca, comunità locali continua la parlamentare del Pd.

"È del tutto legittimo che ogni soggetto, tanto più se privato, prenda le proprie decisioni in totale autonomia e non è compito delle istituzioni occuparsi degli assetti, ma sono convinta che se i tanti soggetti in campo provassero a giocare dentro una cornice comune nella stessa direzione, ne beneficerebbero il nostro territorio, le imprese, i lavoratori e la buona immagine di una terra che prova ad investire su un motore, quello dell’agroalimentare, che oggi al centro di profondi cambiamenti e che interessa la vita di tutti e tutte" chiude. 

Una prospettiva non buona per una città che fa del proprio territorio e delle proprie eccellenze alimentari uno dei vanti e un motore per la ripresa, perdere un'istituzione così legata proprio a quel mondo agricolo, di cui adesso si parla molto come volano per un rilancio economico.