Attualità

Salviamo la scuola dell'infanzia ospedaliera

Il direttore generale AOU Senese Tosi: ''Siamo e saremo dalla parte dei bambini. Lavoreremo per risolvere questa situazione''

Dopo le decisioni dei giorni scorsi circa la decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale di chiudere le scuole dell’infanzia ospedaliere in tutta la Toscana, è intervenuto in una nota stampa il direttore generale AOU Senese Pierluigi Tosi.

“I bambini hanno il diritto di essere sostenuti e aiutati durante la degenza ospedaliera, anche con le attività ludiche e ricreative garantite dalla scuola dell’infanzia. Faremo tutto il possibile per trovare una soluzione per garantire la continuità di questo importantissimo servizio nel nostro ospedale. Noi siamo e saremo sempre dalla parte dei bambini”. 

In diversi sono intervenuti affiché sia risolta la situazione e ripristinato il servizio, politici ma anche tutto il personale che opera all'interno del Dipartimento Materno-Infantile.

“Il servizio per l’infanzia svolto nel nostro ospedale – prosegue Tosi – aiuta i bambini ad affrontare meglio la malattia, soprattutto in una fascia d’età molto delicata, qual è quella tra i 3 e i 5 anni. 

Attraverso il gioco, le fiabe, i racconti e le tante iniziative delle insegnanti, i piccoli pazienti riescono a esprimere e superare la paura legata al ricovero e alla malattia, e ciò consente loro di far emergere la parte non malata, quella positiva e allegra, e a vivere la permanenza in ospedale con più serenità. Il servizio è inoltre un importante sostegno per le famiglie perché allevia anche il loro carico emotivo”. 

Un servizio che Siena è nato negli anni Sessanta, da allora il numero di piccoli pazienti è fortemente cresciuto e il servizio scolastico non ha mai smesso di essere al fianco dei bambini.

“In questo anno scolastico, cioè tra settembre e febbraio – conclude Tosi – oltre 330 bambini hanno seguito con grande interesse e allegria le lezioni della scuola dell’infanzia, grazie all’ottimo lavoro svolto dalle insegnanti e alla grande utilità del servizio. 

Non dimentichiamo che spesso ci prendiamo cura di bambini lungodegenti, con problemi di salute importanti, e non possiamo spegnere il loro sorriso e calpestare i loro diritti a causa di motivi che nulla hanno a che vedere con la qualità del servizio. In questi giorni ho già contattato i principali referenti istituzionali e lavoreremo insieme a Comune di Siena, Università di Siena e Regione Toscana per risolvere la situazione”.