I dati parlano di un segnale estremamente positivo in termini di fatturato e di consumo di questo salume tipico.
Oltre 10,3 milioni di euro il giro d'affari nel 2016 con una produzione di cui Siena risulta la capofila per quantità, seguita da Arezzo e Firenze.
“I dati riferiti al primo semestre 2016 sono molto positivi – commenta Fabio Viani, presidente del Consorzio di tutela della Finocchiona IGP – ed evidenziano una particolare crescita nel secondo trimestre dell’anno che fa ben sperare per il futuro e per la crescita di un consumo consapevole del nostro prodotto. Questo indica che il riconoscimento dell’IGP, premia il lavoro che i nostri soci ogni giorno si impegnano a rispettare come dal disciplinare di produzione e anche l’operato del Consorzio, uniti insieme per la promozione e valorizzazione di un salume che affonda le sue origini in Toscana e si lega a questa terra con il suo sapore unico. Un riconoscimento – aggiunge Viani – che promuoviamo anche all’estero con buoni risultati di esportazione. Adesso stiamo lavorando per aprirci a nuovi mercati oltre a quelli europei già riconosciuti come ad esempio Germania, Belgio e Inghilterra. Con la preziosa collaborazione di altri Consorzi di tutela di eccellenze toscane guardiamo con interesse a nuovi mercati, promuovendo insieme altrettanti nuovi contatti. La Finocchiona IGP è già presente, dal suo riconoscimento, in Giappone, Nuova Zelanda e Hong Kong mentre siamo in attesa di notizie in merito alla possibilità di esportare negli Stati Uniti d’America prodotti a bassa stagionatura, come appunto, la Finocchiona IGP”.