Attualità

In Piazza per il lavoro, presidio dei sindacati

Mobilitazione nazionale Cgil, Cisl, Uil domani davanti al Duomo per la proroga del blocco licenziamenti. "Le persone non verranno lasciate sole"

Una manifestazione per chiedere la proroga del blocco dei licenziamenti. In questa fase di ripartenza l'incognita sull'occupazione è ciò che più preoccupa i lavoratori.

Così domani mattina, in Piazza del Duomo a Siena dalle 10,30 alle 12, si terrà la mobilitazione nazionale Cgil, Cisl e Uil.

Le persone non vanno lasciate sole, - dicono i sindacati senesi - questo è il momento di investire nel lavoro, nel lavoro sicuro, stabile e di qualità. Domani saremo in piazza per dire che i problemi non si risolvono consentendo alle imprese di licenziare. Sarà una giornata di mobilitazione per rivendicare la proroga del blocco dei licenziamenti per tutti sino al 31 ottobre 2021 e l’approvazione della riforma degli ammortizzatori sociali. Ribadiremo la nostra assoluta contrarietà alla semplificazione in materia di appalti che con un ritorno al massimo ribasso e all’estensione del subappalto comprimono diritti e salari, agevolano l’illegalità e penalizzano la qualità di opere o servizi”.

Morire sul lavoro non è mai inevitabile, – denunciano Cgil, Cisl e Uil - purtroppo si sta morendo come quaranta anni fa, cadendo da una impalcatura o rimanendo intrappolati nei macchinari. A livello nazionale abbiamo predisposto una piattaforma unitaria da presentare al governo, adesso più che mai è necessario ‘un patto per la salute e sicurezza sul lavoro’. La piattaforma parte dal principio che salute e sicurezza non possono essere considerati un costo, ma che devono essere un investimento, un bollino di qualità per le aziende e per la dignità dei lavoratori, e che l'informazione e la formazione è centrale sia per mettere i lavoratori in condizioni di conoscere i rischi e di lavorare in sicurezza, sia per rivendicare l'attuazione delle norme”.

“Va inoltre rafforzato il ruolo della rappresentanza sindacale - sottolineano le organizzazioni sindacali - perché nessuna azienda rimanga senza Rls o Rlst. Chiediamo inoltre che vengano migliorate le ispezioni in qualità, quantità e frequenza, attraverso la riforma del livello istituzionale di indirizzo e programmazione, l'integrazione delle banche dati disponibili e lo sviluppo di tutti i servizi di prevenzione e per la sicurezza nei luoghi di lavoro anche attraverso l'assunzione e finanziamenti mirati”.

“Inoltre rivendichiamo la qualificazione delle imprese – aggiungono i sindacati - e una patente a punti per determinare qualità, rispetto delle norme e legalità e per togliere la giungla degli appalti che si vincono al ‘massimo ribasso’ comprimendo i costi anche sulla salute e sicurezza. Patente a punti significa anche che le imprese che non rispettano le norme di sicurezza sul lavoro non solo devono essere sanzionate, ma non devono lavorare.

“Infine crediamo che soprattutto nelle scuole che formano coloro che saranno i ‘futuri lavoratori’ – concludono i sindacati - la materia della salute e sicurezza sia una materia che si debba insegnare per creare tutta una cultura che si deve formare anche fra i giovani. Il tema non deve essere solo un grido di allarme, ma rilanciare la battaglia contro gli infortuni e le morti sul lavoro, una vera campagna affinché le lavoratrici e i lavoratori abbiano il diritto dopo il lavoro di tornare a casa, bisogna lavorare per vivere e non per morire”.