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"Le strade bianche" in zona rossa

La gara ciclistica “La Classica del Nord più a sud d’Europa” si corre nel rispetto delle misure anticovid. Il belga Van Aert alla ricerca del bis

Strade Bianche è una corsa giovane. Nata nel 2007 in pochi anni è diventata una gara molto importante del calendario UCI World Tour. Si chiama così dal 2009, i primi due anni si chiamava Monte Paschi Eroica. L’Albo d’Oro contiene nomi prestigiosi. C’è anzitutto Fabian Cancellara che l’ha vinta tre volte, tanto da meritarsi l’onore di poter battezzare con il suo nome uno dei tratti di sterrato più duro, quello che dal cimitero di Asciano sale e scende tortuosamente verso il Monte Sante Marie.

Nell’Albo d’Oro c’è Michal Kwiatkowski che l’ha vinta due volte. Ci sono Philippe Gilbert e Julian Alaphilippe. C’è il belga Wout Van Aert che l’ha vinta nel 2020 e che nel 2018 arrivò al terzo posto dopo una giornata epica, piegato dai crampi e dalla fatica sulla salita di Via Santa Caterina, costretto a scendere di biciletta e fare a piedi l’ultimo tratto, la faccia sconvolta da lacrime e sudore.

E’ vero, Strade Bianche è una corsa giovane ma già si è guadagnata l’appellativo di “La Classica del Nord più a sud d’Europa”. Negli oltre sessanta chilometri di sterrati, dove di solito passano solo i trattori, in questi anni sono passati tutti i più grandi campioni degli ultimi quindici anni, ognuno a dannarsi l’anima ora nel fango ora nella polvere, ognumo aggrappato alla speranza di poter tagliare da vincitore il traguardo posto nella fantastica Piazza del Campo. I campioni le Strade Bianche l’amano e la temono, quando possono ci tornano ed anno dopo anno ne scrivono la storia. Quest’anno il belga Wout Van Aert è calato in italia in cerca del bis. In gara troverà il suo avversario numero uno, l’olandese Mathieu Van der Poel, nipotino del grande e compianto Raymond Poulidor.

Tra gli atleti più attesi il giovane italiano Davide Ballerini, fresco vincitore sabato scorso della Omloop Het Nieuwsblad. Saranno al via il vincitore del Tour de France 2020 Tadej Pogačar, il danese Jakob Fuglsang, João Almeida e Greg Van Avermaet, Tim Wellens e Bauke Mollema, il colombiano Egan Bernal, il toscano Alberto Bettiol ed il vecchio saggio Alejandro Valverde.

Se Michal Kwiatkowski vincerà entrerà anche lui nella storia della corsa, eguagliando i tre successi di Fabian Cancellara ed acquisendo il diritto di veder intitolato a suo nome un tratto di sterrato delle Strade Bianche. Anche le donne compongono una starlist prestigiosa con Annemiek Van Vleuten, vincitrice delle ultime due edizioni, che cerca il tris. Le Azzurre Elisa Balsamo ed Elisa Longo Borghini cercheranno di dire la loro, ne hanno tutte le possibilità.

Siena è zona rossa e non ci sarà pubblico ad applaudire ed incoraggiare i corridori. I ciclisti durante i 184 chilometri di corsa si dovranno far bastare i paesaggi delle dilavate crete senesi, che diventano campi lavorati, borghi medievali, rocche sparse.