Politica

Il post referendum secondo la Lega Nord

​Abbiamo voluto attendere un giorno in più per commentare i risultati. Eravamo curiosi di vedere le reazioni di chi ha perso, e non abbiamo avuto torto

"Abbiamo voluto attendere un giorno in più per commentare i risultati perché eravamo curiosi di vedere le reazioni di chi ha perso, e non abbiamo avuto torto."

Esordiscono così i membri della Lega Nord senese che sottolineano la spaccatura che si è comunque creata all'interno del PD e non solo a livello nazionale.

A Siena il PD è arrivato a festeggiare addirittura la sconfitta della propria proposta politica nazionale e della sua classe dirigente. Gli stessi dirigenti di partito che arrivano persino a fare a gara per il posto del primo tra i perdenti. Forse non se ne sono accorti ma sono stati investiti dalla più sonora bocciatura popolare della storia della Repubblica e vederli gongolare ricorda molto i festanti che ballavano sul Titanic mentre la nave affondava. Per mesi hanno invaso la nazione con una costosa e pressante propaganda elettorale nella speranza di riuscire a distogliere l’elettorato dal vero fine della riforma, cioè un pericoloso attacco ai valori della carta costituzionale. Lo hanno fatto invano, hanno perso e malamente ma, noncuranti di ciò, adesso vorrebbero festeggiare. Questo distacco dalla realtà che vive il PD senese è non solo pittoresco, ma anche preoccupante."

Su Siena, sostengono dalla Lega Nord, il fronte del si ha giocato sulla paura dei tanti che vivono lavorando alla banca MPS, alimentando un sistema di annunci apocalittici sul “giorno dopo”. 

Siena è andata comunque controtendenza rispetto al risultato nazionale, ecco perchè secondo la Lega Nord: " Il dato provinciale dimostra invece che in ogni caso la proposta politica alternativa al PD non può essere rappresentata da liste civiche (molte delle quali addirittura funzionali al PD) che, per la loro stessa natura prettamente localistica, appaiono inevitabilmente inadeguate ad interpretare processi politici che avvengono a livello nazionale ed internazionale. L’alternativa al PD deve essere tempestivamente costruita sulla base di un programma elettorale nazionale che vada oltre gli steccati ideologici di contrapposizione destra e sinistra, ormai appartenenti alla memoria storica dello scorso secolo, e che abbia invece come faro politiche a sostegno dei ceti bassi e medi della popolazione, da tempo dimenticati dall’establishment e preda di decisioni ad esclusivo vantaggio dei poteri forti transnazionali. Nel nostro territorio stiamo operando una profonda revisione e formazione della nostra classe dirigente in modo da offrire valide proposte e persone preparate a guidare nel modo migliore i governi nazionali e locali. Si rassegnino i vari Micheli, Masi, Scaramelli, Valentini e tutti gli altri esponenti del PD. Quando sarà il momento di decidere il nuovo governo della città, si troveranno di fronte ad una Lega Nord più forte e più preparata che mai."