Cultura

L'idea in cassaforte di Serse

Un disegno che si mostra come una finestra aperta sul mondo. ​E' Serse a firmare la decima idea del Caveau a Siena

"Non era per noi, figli del Rinascimento italiano, tutto cominciato con la "fenestra aperta"? Vale a dire il 'quadro' come si intendeva da Leon Battista Alberti in poi, la superficie dove si trascriveva minuziosamente il mondo in tutta la sua pluralità". 

Inizia con queste parole la riflessione di Serse, l'artista che firma la decima idea di Caveau che dal giorno di Natale è esposta nella galleria più piccola del mondo, incassata nelle mura medioevali del centro storico di Siena nel Vicolo del Coltellinaio ed è l'undicesima del progetto nato da un'intuizione dell'artista senese Serena Fineschi.

Sotto i nostri occhi, l'opera di Serse sembra suggerirci che riusciremo a vederla solo se accetteremo di essere ciechi di fronte ad essa. "Come artista sono stato sottoposto all'ineluttabile stato di 'preventiva cecità'. 

Siamo chiusi in una stanza buia inibiti a vedere l'esterno, esclusi da ogni possibilità di rapportarci con esso, siamo dentro lo spazio cieco di una 'monade' che non ha varchi. 

Serse non ha dubbi: alla visione neo-neolitica, dove la pietra tecnologica è l silicio, alla simulazione informatica e al consumo eccitato di immagini, egli preferisce una riduzione della vista, un velo opaco e progressivo che mi porta fino al limite della cecità.