Cultura

Una mostra per inaugurare la Corticella

Torna a disposizione del pubblico un nuovo spazio all'interno del Santa Maria della Scala che ospita le foto dell'artista Vivian Maier

Uno specchio, una vetrina o la borchia del cerchione di un’auto utilizzati per raccontare il mondo: è questo il viaggio in cui ci accompagna Vivian Maier, l’icona mondiale della street photography in mostra a Siena, al complesso museale Santa Maria della Scala, fino al 16 marzo 2023.

“Vivian Maier, The Self-Portrait and its Double”, a cura di Anne Morin e Loredana De Pace, è stata presentata oggi, insieme al restauro della cosiddetta Corticella, gli antichi spazi dell’antico Ospedale, che ha riportato alla luce gli originali elementi architettonici e il pavimento medievale. Un percorso unico nel suo genere e tutto da scoprire che accompagnerà i visitatori alla scoperta dell’unicità degli scatti della tata-fotografa.

“Con questa mostra – dichiara il sindaco di Siena Luigi De Mossi – non solo apriamo le porte del Santa Maria della Scala a un’artista di livello internazionale, ma apriamo i nuovi spazi della Corticella, per la conclusione di una seconda parte, dopo quella relativa all’antincendio, di recupero, riqualificazione e rivitalizzazione del Santa Maria della Scala. Un altro obiettivo raggiunto da questa amministrazione, con un cantiere concluso e uno spazio già utilizzabile e utilizzato con questa mostra. Un attento lavoro di recupero e restauro che abbiamo curato con grande dedizione dei nostri dipendenti e che restituisce alla comunità quello che era un vero e proprio snodo dei percorsi all’interno del Vecchio Spedale, conosciuto come ‘corte della cisterna’: mi piace pensare che quello che era un punto di convergenza di uomini e merci, che arrivavano della strada coperta e dalla sovrastante ‘porta dei vetturali’, adesso sia un vero e proprio snodo culturale del Santa Maria della Scala. Un ambiente rinnovato e moderno. Tra l’altro proprio in continuità con questo cantiere sta proseguendo a passi spediti anche quello relativo alla strada interna, altro progetto importantissimo per il Vecchio Spedale e altro spazio che restituiremo alla città”.

Due eventi che coincidono e che richiamano anche il tema del doppio presente negli scatti di Miss Viv: “Il Santa Maria della Scala riscopre, oggi, gli spazi della cosiddetta "Corticella" e lo fa nel migliore dei modi: esponendo 93 autoritratti firmati dall'icona mondiale della street photography Vivian Maier -  commenta Lucia Cresti, presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala - Come Fondazione abbiamo fin da subito accolto con molto piacere questa mostra e deciso con convinzione di esporre le opere nei suggestivi spazi dei Magazzini della Corticella. Non ci poteva essere occasione migliore se non quella di una mostra delle uniche fotografie, anch’esse ritrovate, di Vivian Maier per accompagnare i visitatori alla riscoperta, dopo il lungo restauro, della splendida corte trecentesca”. Cresti ha inoltre ricordato che “l'esposizione "Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double" rimarrà aperta al pubblico fino al 16 marzo 2023 e va ad ampliare la proposta espositiva del museo che, nelle nostre intenzioni, deve sempre di più rappresentare una realtà dinamica e aperta a tutte le espressioni della creatività e dell’arte”.

L’esposizione, curata da Anne Morin e Loredana De Pace, racconta l’attività delle tata-fotografa attraverso immagini in bianco e nero e a colori che lo speciale allestimento ha inserito nel particolare complesso architettonico valorizzandone le caratteristiche: “Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double” arriva a Siena per raccontare attraverso il genere dell’autoritratto e la genialità delle fotografie dell'artista. Grazie alle peculiarità della location dei Magazzini della cosiddetta Corticella, l’allestimento delle tre sezioni – OMBRA, RIFLESSO e SPECCHIO – è tale da rendere l’esperienza del visitatore immersiva, contemplativa, poetica e riflessiva. Le pareti in pietra, la struttura dell’allestimento leggera e non invasiva, la grande umanità trasposta dall’autrice nelle sue fotografie, la visione che si divide fra intimità dello sguardo e complessità sociale e cittadina.