Cultura

Nel Caveau c'è "La bella statuina"

​Da un'immagine che diventa metafora dell'arte, testimone di un tempo che non c'è. Arriva una nuova ispirazione d'arte a Siena

Ilaria Mariotti

L'autrice è Ilaria Mariotti, docente di storia dell'arte presso l'Accademia di Brera,direttore di Villa Pacchiani a Santa Croce sull'Arno e curatore indipendente e non è un'opera è un'idea - esposta da oggi per i prossimi trenta giorni nella galleria più piccola del mondo incassata nelle mura medioevali del centro storico di Siena nel Vicolo del Coltellinaio - la nona del progetto nato da un'intuizione dell'artista senese Serena Fineschi.

"Sono una curatrice non un'artista, quindi quando Serena mi ha chiesto di partecipare a Caveau non ero sicura di riuscire a trovare un'idea che potesse vivere anche "fuori dal libro" - ovvero dalla mia dimensione primaria: la scrittura. Inoltre mi preoccupava il fatto che questa idea fosse percepita per brevi istanti, collocata in un luogo inedito e non deputato all'arte - ha spiegato Ilaria Mariotti - poi mi sono lasciata affascinare dallla suggestione di quel luogo che originariamente ospitatava una stazione barometrica, uno spazio cioè in cui si misurava la temperatura, su base scientifica. Tutto questo ha ispirato la mia idea che nasce dal ricordo di quelle statuine che cambiavano colore con il cambiare del livello di umidità. Quella della "bella statuina" è sembrata ed è per me una metafora efficace, capace di sintetizzare un valore e una qualità per me essenziali nel pensiero che si esprime attraverso l'arte. Che si verifica in quei processi di pensiero che non registrano necessariamente in modo esatto quanto avviene nel loro tempo".