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Nessuna indulgenza per chi non paga l'affitto

​La situazione casa a Siena e provincia rileva un 73 per cento di abitazioni in proprietà. Il 16,9 per cento ricorre all'affitto

Come ha evidenziato l’assessore Ferretti del Comune di Siena, che ha presentato i dati in conferenza stampa, "dei 1.030 alloggi ERP del Comune, circa 40 necessitano di ristrutturazioni importanti e di questi dodici, stanno per essere ristrutturati per una spesa di 541 mila euro; l'affitto oscilla in base al reddito ed ha una media di 100 euro mensile ad appartamento. L'affitto sociale è di 40 euro al mese. In più oltre all'ERP sono disponibili 59 alloggi a canone concordato, con un affitto medio mensile di circa 350 euro".

"I problemi più rilevanti – ha evidenziato – sono due. Il primo è dato dagli sfratti per morosità incolpevole. Una realtà in aumento, dove persone che, per oggettivi problemi di salute, famigliari, o perdita del lavoro, non riescono più a pagare il canone di affitto, ma che l’Amministrazione comunale può aiutare con contributi, anche ripetibili, che possono raggiungere gli 8mila euro annui, a condizione che il proprietario ritiri il provvedimento. La soluzione, purtroppo, non trova sempre disponibili i proprietari, che preferiscono chiudere il contratto. Lo scorso anno, infatti, abbiamo ricevuto solo 10 domande e per questo 2016 finora solo una. Il secondo problema è la morosità".
Di questi 265 casi, 63 famiglie non vivono più nelle case popolari. Rimangono 128 posizioni insolventi, alcune delle quali irreperibili, nel senso che non si presentano alle convocazioni o si negano al contatto, senza spiegare le motivazioni del ritardo. "le case popolari sono un bene della collettività, chi vi abita deve avere i requisiti richiesti dalla legge e pagare quanto dovuto".

Il messaggio è chiaro: per chi dimostrerà che la sua insolvenza è causata da gravi situazioni sociali, sanitarie o lavorative l’Amministrazione continuerà a salvaguardare il suo diritto abitativo, al contrario quando l’affittuario non giustificherà la sua morosità ricorrendo a vari stratagemmi come il non rispondere ai numerosi tentativi di contatto, telefonico o postale, e neppure esibirà la sua dichiarazione dei redditi, la decadenza dall'assegnazione della casa popolare diventerà una realtà. Un’azione di giustizia sociale verso tutti coloro che, al contrario, e quotidianamente, fanno enormi sacrifici per pagare, insieme alle bollette anche il canone di affitto, molto inferiore ai prezzi del mercato libero.