Cultura

Apre la mostra sui profughi istriani

Alla Fortezza Medicea alle 11.30 si inaugura l'esposizione sulla migrazione delle popolazioni adriatiche a seguito della Seconda Guerra mondiale

La mostra allestita ricalca puntualmente, anche se in forma ridotta, l'esposizione del Museo di carattere nazionale di Padriciano, l'unico sito in Italia che illustra - nell'area del più grande campo profughi realizzato nel nostro paese per l'accoglienza delle migliaia di istriani, fiumani e dalmati in fuga dalla Venezia Giulia occupata prima ed annessa poi dalla Jugoslavia comunista - la difficile vita dei connazionali profughi.

“Il primo dovere che ha un ente pubblico è quello di rappresentare i fatti storici che sono avvenuti - ha spiegato il sindaco di Siena Luigi De Mossi - senza troppe interpretazioni, lasciando le persone libere di comprendere ciò che succede e che è accaduto nei nostri territori. E’ questo l’unico modo affinché certe situazioni non si verifichino più nel futuro"

Articolata su pannelli didattici, la rappresentazione di un assortimento di masserizie originali dalle collezioni del Museo, la mostra ha lo scopo di approfondire una tematica poco conosciuta, ovvero la lunga odissea dei 350 mila esuli adriatici accolti in Patria ed internati in oltre 120 strutture dal Friuli alla Sicilia e dalla Puglia al Piemonte, molti dei quali vissero in fabbricati malsani ed inadeguati anche per oltre dieci anni. Appuntamento da domenica presso le sale del bastione della Madonna, alla fortezza medicea di Siena.

I dati pubblicati nei pannelli sono stati raccolti in oltre 4 anni di ricerche nei maggiori archivi italiani, ed in particolare nell'Archivio centrale dello Stato in Roma. La mostra, con il Patrocinio del Comune di Siena, è resa possibile grazie ad un contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del Ministero della Cultura.