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Riaperture, "troppe imprese penalizzate"

La Fipe Confcommercio lascia sospeso il giudizio sulle decisioni comunicate da Draghi. "Bar chiusi alle 14 e locali senza spazi esterni, come fanno?"

"Avere una data per poter ripartire è un segnale che va nella direzione che chiedevamo. Ma troppe imprese rimangono fuori visto che si parla di spazi esterni con una discriminazione che non va bene. Poi si parla di distanze di due metri, di bar chiusi alle 14. Insomma, giudizio sospeso”.

Interviene così Fipe Confcommercio Siena in merito agli interventi presentati ieri dal premier Draghi.

“Ciò che è stato presentato è solo un primo punto di partenza, perché troppe imprese restano tagliate fuori. Per queste realtà il lockdown non finirà il 26 aprile. E sono tante. Quindi è importante avere una road map molto precisa che indichi come e quando si potranno coinvolgere anche coloro che hanno solo spazi interni. Nello stesso tempo è importante che tutte le urgenze che conosciamo – lavoro, ristori, affitti, tasse – non passino nel dimenticatoio, devono rimanere nell’agenda del Governo perché sono lì e hanno una urgenza drammatica”.

“Speriamo inoltre – aggiunge Fipe Confcommercio Siena - di poter costruire con i Comuni una collaborazione in modo tale che possano fare tutto ciò che è in loro potere per favorire la concessione di suolo pubblico agli operatori sfavoriti da questa riapertura parziale".

"In virtù di queste prime riaperture - conclude la Federazione - sarà essenziale che tutti quanti, imprenditori e avventori, dimostrino il massimo senso di responsabilità, rispettando pedissequamente le norme di sicurezza sanitaria stabilite dal Comitato tecnico scientifico. Non possiamo permetterci passi falsi. Così come deve continuare la campagna vaccinale. L'obiettivo comune deve essere quello di tornare a lavorare, e dunque a vivere, a pieno ritmo".