PALIO

La Selva vince con il cavallo scosso

Stupenda corsa del Bruco beffato per pochi centimetri. Oca protagonista ai canapi

Incredibile a Siena. Un altro Palio vissuto al fotofinish con i contradaioli del Bruco inizialmente presentatisi sotto il palco dei giudici per una presunta ma meritatissima vittoria (come in occasione del Palio della Pace) e la banderuola della gioia che si sposta poco dopo a vantaggio di quelli della Selva che vengono ufficializzati come vittoriosi e ricevono il drappellone di Milo Manara. Per Tittia è la seconda vittoria dell’anno, per il cavallo Remorex è la seconda vittoria da scosso. Entrambi da leggenda.

C’è voluta quasi un’ora per partire con sette entrate e uscite dal canape e un abbassamento annullato per evitare la caduta della Torre. Il mossiere Ambrosione, appena ricevuta la busta, sciorina velocemente l’ordine che è quasi beffardo. Tutte le favorite ai posti bassi e Torre isolata dalle due avversarie che l’avevano a lungo cercata anche tra i canapi durante le prove. Insomma: Istrice agli steccati, Drago, Torre, Selva, Bruco, Chiocciola, Onda, Aquila, Oca e Pantera di rincorsa.

A rendere tutto complicato, quasi impossibile, ci pensa l’Oca. Dal nono posto si porta sistematicamente accanto alla Torre – e velocemente perché non è sicura che la Pantera non entri di infilata-, osteggiandola tra i canapi. Lo fa senza alcun rispetto dei richiami del mossiere che emette in successione due avvertimenti e quattro richiami, poi Ambrosione ci rinuncia a farne altri, tanto l’evidenza avanza per quella che sarà la giustizia paliesca. La Piazza si indigna anche perché non è solo la Torre la danneggiata, ma finiscono per rovinarsi le buone chance di partenza anche l’Istrice e il Drago che avevano ottimi posti, oltre la stessa Selva che risulterà molto attardata quando ci sarà l’abbassamento decisivo.

A canape abbassato, Drago, Selva, Oca e Istrice sono sul secondo canape, Bruco, Chiocciola, Onda e Aquila sono le più pronte a mettersi in azione. Oltre la Fonte, Bruco e Onda sono in testa, Aquila e Chiocciola gli sono dietro, Selva e Torre si contendono la via più corta degli sprangati. Seguono Pantera, Drago, Oca e Istrice. Tutto è in gioco. All’entrata a San Martino c’è l’Onda in testa, il Bruco che la segue, Torre e Aquila sono terze affiancate, Selva e Chiocciola gli sono dietro. Il “viottolo di Beppe” lo prendono Bruco e Selva e al primo Casato il Bruco è già in testa, l’Onda gli è dietro, la Selva è terza, poi Torre (che sta per inciampare ed uscire di scena), Aquila, Chiocciola e Pantera.

A inizio secondo giro, Brio nel Bruco e Tittia nella Selva (che supera l’Onda), sono quelli che stanno facendo le cose migliori, ma al secondo San Martino Tittia chiede troppo a se stesso, alle traiettorie e al proprio cavallo e tocca gli steccati, cadendo prima dei materassi. Il Bruco è solo con lo scosso Remorex della Selva un po’ inebetito e Onda e Aquila che si rifanno sotto. Le posizioni non cambiano fino al terzo San Martino con il Bruco che ormai assapora la vittoria, lo scosso che gli è dietro agli steccati, Onda e Aquila che in uscita invertono la posizione. Al Terzo Casato, Brio deve fare una scelta o para l’Aquila che gli sta per entrare da dentro o nerba lo scosso della Selva per ricacciarlo indietro: opta per la prima soluzione e gli è fatale, nei pochi metri che rimangono il Bruco va verso il terzo bandierino e alza anche il nerbo in segno di vittoria, ma lo scosso della Selva gli è di pochissimi centimetri avanti. E poco dopo i giudici della vincita, concentrati sul “mirino” confermano al sindaco che è la bandiera della Selva che va esposta al centro delle trifore.

Palio corso benissimo da molti fantini che proclama però Remorex indiscusso protagonista. Per la seconda volta vincitore.