Attualità

Senesi risparmiatori "oculati e positivi"

Questo il quadro di una indagine svolta dall'Osservatorio Reale Mutua sui cittadini della città del Palio. Una situazione non troppo negativa

Accorti ma fiduciosi. Nonostante le turbolenze dell’attualità, non è il pessimismo a dominare il rapporto degli abitanti di Siena con il risparmio. Anzi, rileva l’Osservatorio Reale Mutua sul welfare, se un 31% assegna alle sue risorse una funzione ancora prettamente difensiva, un altro 22% le vede oggi come uno strumento per iniziare a pianificare il proprio futuro economico e realizzare sogni nel cassetto repressi negli ultimi anni.

I timori certo non mancano. L’inflazione e i rincari dei beni (45%) sono il primo fattore di preoccupazione per le proprie tasche. Seguono i possibili imprevisti (39%), la tassazione (33%), gli stipendi spesso non adeguati (33%), l’incertezza del quadro geopolitico (16%) e la pandemia (18%).

Eppure, oltre ad amministrare con attenzione i risparmi attuali, non manca chi valuterebbe anche di investirli. Anzitutto, in soluzioni assicurative e previdenziali (20%). Sale nelle propensioni il mattone (14%) e c’è anche chi guarda a specifici strumenti del mercato finanziario (16%).

Se dal digitale non arrivano che conferme (più di un senese su tre, il 37%, vorrebbe gestire sempre più i risparmi tramite app e tecnologie, è interessante quello che gli abitanti della città chiedono ai loro investimenti: insieme ai risultati (27%), nel segno della prudenza di questi tempi contano molto anche la sicurezza e le garanzie sul capitale investito (27%). Segue la flessibilità (20%), che permetta di adattare l’investimento a seconda delle esigenze.

Ma, vien da chiedersi, a chi o che cosa danno fiducia i senesi quando si tratta di scegliere come amministrare e investire i propri soldi? La differenza, dicono, la fanno le persone (41%): il rapporto anche umano che si instaura con un professionista viene prima dei prodotti (14%) e della notorietà del “brand” a cui ci si affida (8%)

Un quadro più ottimista di quello che si poteva pensare, vista la situazione internazionale e i due anni di Covid appena passati, certo non una esperienza che è stata vissuta a cuor leggero dagli abitanti di Siena.