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Torna a risplendere il monumento di Sarrocchi

Il restauro dell'opera scultorea è stato possibile grazie alla sinergia tra Scuola Edile, Comune, Soprintendenza e Fondazione Mps e sponsor

"Una donna di nome Italia" ha salvato il Monumento ai Caduti per l’Indipendenza. Il progetto della Scuola Edile di Siena, con Comune di Siena, Fondazione Mps, il grande contributo dei cittadini e delle imprese, la supervisione della Soprintendenza, ha permesso la rinascita dell’opera di Tito Sarrocchi, 1879, nei giardini di San Prospero. La celebrazione del restauro della statua, testimonianza di un immaginario collettivo della comunità senese e della sua storia, ha sintetizzato una coincidenza di occasioni che fanno bene alla città.

La presentazione ha coinciso con l’epilogo di un impegnativo cantiere scuola organizzato dalla Scuola Edile, protratto da giugno a settembre con l’impiego di tre allieve guidate dall’ esperto restauratore Stefano Landi. Il pessimo stato di conservazione del monumento, segnato da differenti forme di degrado, ha imposto un efficiente lavoro, di alto valore scientifico, secondo le più avanzate tecniche e con l’impiego di materiali e strumenti all’avanguardia.

"ll restauro del ‘Monumento ai Caduti per l'Indipendenza’, coordinato dalla Scuola Edile di Siena – ha detto il presidente Giannetto Marchettini -, aggiunge un rilevante capitolo alla nostra strategia per sensibilizzare alla matura fruizione dei beni comuni. Il nostro progetto, espressione di cittadini e professionisti, associazionismo, tessuto e istituzioni, esprime la cifra distintiva della Scuola Edile, incontro fra le realtà per il restauro e valorizzazione del patrimonio storico artistico architettonico, identità collettiva del nostro Paese. Questo restauro stimola un importante indotto, apre nuove opportunità e, con un interessante proposta, diversifica i percorsi turistici e culturali di Siena".

"L’alto senso civico dei senesi – ha affermato il sindaco Luigi De Mossi - ancora una volta ha dimostrato di non perdersi, nonostante l’avanzare del tempo e il cambio generazionale. Il progetto di recupero ‘Una donna di nome Italia’, portato avanti con grande professionalità dalla Scuola Edile Senese, ha coinvolto istituzioni, imprese e cittadini. Parliamo di un momento dal profondo significato per la storia della città e del nostro Paese: il suo recupero ha un valore culturale per le attuali e future generazioni. La città si è mobilitata per rendere il giusto merito ai caduti senesi al tempo del Risorgimento, partecipando attivamente ed economicamente ai lavori di restauro». «Il progetto - come ha spiegato il vice sindaco Andrea Corsi, assessore ai lavori pubblici, viabilità, Nuove Opere, alla presentazione del Monumento restaurato - offre un modello per il nostro territorio, stimolo per altre esperienze. ‘Una Donna di nome Italia’ dimostra la grande sensibilità della collettività, la vocazione del Comune alla tutela del nostro patrimonio storico architettonico artistico che, testimonianza del nostro percorso, è una ricchezza da tutelare e valorizzare".

Il programma è stato selezionato dal bando ‘Let’s Art!’ di Fondazione Mps; copre il 50% del restauro; il resto è stato assicurato da Comune, Scuola Edile, cittadini con una campagna di raccolta fondi, imprese e sponsor tecnici. L'opera di restauro è stata supervisionata dalla Soprintendenza che è rimasta molto soddisfatta del lavoro svolto, una partecipazione collettiva di vari Enti e di una raccolta fondi che ha coinvolto soggetti privati. Una modalità interessante per futuri cantieri per il ripristino di altre bellezze artistiche bisognose di cure.