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Fermato in Ucraina, voleva unirsi ai filorussi

Ne da notizia il Lugansk news today. Si tratta di Francesco Estatico, 22enne napoletano forse in servizio al 186esimo reggimento Folgore a Siena

Sarebbe stato fermato una prima volta il 16 settembre, per poi essere trattenuto e arrestato il 19, come conferma un comunicato del servizio della Guardia nazionale di frontiera ucraino e un post su Facebook del 18 settembre di Sergiy Shakun, membro dell'amministrazione militare-civile ucraina della regione di Lugansk.

"Estatico ha confermato alle autorità locali di essere arrivato nella regione per combattere al fianco dei separatisti filorussi contro le truppe ucraine", si legge su Lugansk news today.

Al momento del fermo avrebbe fornito una spiegazione scritta, in inglese, nella quale si firma come Francesco "Barbaro" Estatico:  "Sono venuto in Ucraina per unirmi all'esercito della repubblica indipendente del Donbass perché le truppe ucraine hanno distrutto la vita della gente del Donbass. Sono venuto qui per aiutarli a combatterle. Sono venuto da solo". 

Secondo Lugansk news today Francesco Estatico, appartiene al 186° Reggimento paracadutisti Folgore di stanza a Siena. Ma dalla Folgore di Siena fanno sapere che: "Non è dei nostri".

Il consolato italiano conferma a Repubblica che il giovane non è stato trattenuto a lungo e adesso è libero. "Lo stiamo cercando anche noi - dice un funzionario del consolato al quotidiano - perché temiamo si cacci nei guai. Dalle fonti italiane che abbiamo, sembra sia un bullo di quartiere conosciuto nella sua zona e a parte l'inesistente reato di 'delirio', non ha commesso nulla se non tentare di attraversare il confine, prima a Lugansk poi a Donetsk, in cerca prima della madre e poi della fidanzata. Aveva un passaporto rilasciato da due settimane, quindi fatto apposta per questo viaggio".

Andando a guardare il suo profilo Facebook si nota che a febbraio Estatico aveva scritto "un grande, un grande in bocca la lupo, orgoglio italiano" dedicato a Marcello Franceschi, un italiano partito per combattere contro l'Is, al fianco dei curdi.