Cronaca

Mps, imputazione coatta per Profumo e Viola

E' stata disposta dal gip del tribunale di Milano in un nuovo filone d'inchiesta su operazioni irregolari. I pm avevano chiesto l'archiviazione

Fabrizio Viola e Alessandro Profumo

I pm titolari del nuovo filone di indagine aperto dalla procura di Milano su alcune operazioni finanziarie irregolari messe in atto dal Monte dei Paschi di Siena dovranno chiedere il rinvio a giudizio per l'ex amministratore delegato Fabrizio Viola, oggi ad della Banca popolare di Vicenza, per l'ex presidente Alessandro Profumo, recentemente nominato dal governo Gentiloni ad di Leonardo Finmeccanica al posto di Mauro Moretti, e per Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale della banca senese. L'accusa a loro carico è falso in bilancio e aggiottaggio.

E' stato il giudice per le indagini preliminari a disporre l'imputazione coatta per Profumo, Viola e Salvadori a fronte della richiesta di archiviazione proposta dai pubblici ministeri a cui si erano opposti il Codacons e alcuni piccoli azionisti. Archiviate invece le posizioni di altri sette indagati nella stessa inchiesta, fra cui ci sono Giuseppe Mussari, anche lui ex presidente del Monte dei Paschi, e Antonio Vigni, ex direttore generale, imputati insieme ad altre persone in un altro processo sulla gestione di Mps.

Il nuovo filone di indagini riguarda una presunta contabilizzazione non corretta dei derivati Santorini e Alexandria nei bilanci del Monte. Il gip ha disposto l'imputazione coatta sulla base di una nuova consulenza tecnica disposta dal procuratore generale Felice Isnardi durante l'approfondimento investigativo sulle responsabilità amministrativa della banca.

"Ho certezza del mio operato e come sempre ho piena fiducia nella magistratura" ha commentato Alessandro Profumo.