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L'erosione costiera simulata in laboratorio per difendere il litorale

Un generatore di onde mostra la reazione di spiaggia e fondali alle mareggiate, elaborando progetti di contrasto. Studio finanziato dalla Regione

L'assessora Monni e il professori Cappietti

Il mare divora i litorali e si mangia le spiagge della Toscana assottigliandole anno dopo anno. E allora: servono nuovi strumenti di difesa. Per individuarli, la Regione parte da Marina di Pisa ed ha affidato l'incarico al dipartimento di ingegneria idraulica e marittima dell’università di Firenze, guidato dal Lorenzo Cappietti, di studiare le onde del mare in laboratorio.

Per effettuare lo studio, finalizzato specificamente al contrasto all'erosione costiera, nel laboratorio Dicea della facoltà di Ingegneria di Firenze sono stati ricreati i fondali e la spiaggia di Marina di Pisa. Grazie ad un generatore di onde, è stato verificato come queste si comportino rispetto alle mareggiate. In questo modo si potranno elaborare soluzioni progettuali sempre più efficaci nella difesa di quel tratto di costa. 

Le risorse stanziate sono di 2,5 milioni di euro, di cui 65mila euro per lo studio in laboratorio, 50mila euro per le prove sul campo e la parte rimanente per la progettazione definitiva. L’assessora all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni oggi ha voluto incontrare in laboratorio il professor Cappietti e il suo staff per partecipare allo simulazioni in laboratori e per approfondire lo studio.

“La foto con cui è iniziata l’illustrazione del progetto di ricerca è di una potenza incredibile - ha detto Monni - e mostra come la linea di costa, alla foce dell’Arno, sia spezzata. In riva destra, a San Rossore e quindi in area non edificata, la costa è arretrata di oltre 2 chilometri, in riva sinistra, grazie agli interventi di difesa che sono stati realizzati nel corso degli ultimi 100 anni, Marina di Pisa resiste all’erosione".