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Covid, alle Scotte ricoverati anche due bambini

Lo ha reso noto il direttore generale dell'Azienda ospedaliero universitaria senese Barretta, non era mai successo in un anno di emergenza

Due bambini

Abbiamo già parlato dei segnali preoccupanti per quanto riguarda la pandemia da Covid-19 negli ospedali di Siena e Arezzo.

Un altro segnale preoccupante è stato comunicato dal professor Antonio Barretta, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese: "A febbraio abbiamo ricoverato due bambini affetti da Sars-CoV2, evento mai presentatosi in un anno di emergenza, indicando che il virus sta in qualche modo cambiando"

"Inoltre – ha proseguito Barretta - la maggior circolazione del virus tra le persone più giovani si riflette spesso nei contagi di soggetti tra 50 e 60 anni. Frequentemente, i ragazzi, anche in forma asintomatica, portano il virus in casa, infettando tutti i componenti della famiglia". 

Barretta ha parlato anche della chiusura delle scuole: "Per questi motivi, in un momento particolarmente complesso per la nostra sanità possono risultare particolarmente utili le misure restrittive legate alla zona rossa, compresa la chiusura delle scuole, perché è preferibile chiudere tutto e limitare i contagi in un periodo ben definito di tempo, piuttosto che procedere con degli stop and go che non rallenterebbero la diffusione del virus con la stessa efficacia".

Sulla stessa lunghezza d'onda il dg dell’Ausl sud est Antonio D’Urso: “La crescita dei casi positivi in provincia di Siena, accompagnata dalla presenza di oltre cinquanta varianti, ha motivato la decisione del presidente della Regione Eugenio Giani di istituire la zona rossa da ieri e fino a domenica prossima. L’aumento di circa il 20 per cento nell’ultima settimana rispetto alla precedente è stato un campanello d’allarme”.

Un’osservazione sull’aumento dei casi che riguarda anche il capoluogo di provincia, Siena: “Un dato simile – ha aggiunto D’Urso – si riscontra anche nel Comune di Siena, dove assume ancora più rilevanza il confronto proiettato sulle ultime tre settimane: qui dal 7 al 13 Febbraio i nuovi casi sono stati 111, nella settimana successiva 187, da domenica 21 a ieri ne sono stati rilevati 223. Un raddoppio di casi nell’arco di quindici giorni che preoccupa e spinge a un rafforzamento delle misure di prevenzione. In questo scenario accolgo con favore la scelta pur gravosa del sindaco Luigi De Mossi di chiudere le scuole di ogni ordine e grado, come deciso anche da altri suoi colleghi sindaci della provincia: un provvedimento mai facile da prendere ma che va nella direzione di tutelare la salute di tutta la cittadinanza, limitando ulteriori occasioni di diffusione del contagio in una fase di crescita così marcata”.