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Dagli scavi archeologici riemerge una villa romana

Le ricerche degli esperti toscani sono ripartite dopo 120 anni dal primo rilevamento. Per decenni su quel terreno sono state coltivati viti e grano

Gli scavi sulla villa Romana a Siena

Il primo a scoprire che in quel punto, nel sito di Pieve al Bozzone a Siena, c'era qualcosa di antico era stato il conte Pietro Piccolomini Clementini alla fine del 1.800. Ed in effetti c'era una grande villa romana risalente al periodo tra il I e il IV secolo d.C.

Poi dopo questi primi scavi quanto emerso era stato però di nuovo sepolto con la terra e sopra ci sono stati coltivati, per lungo tempo, vigne e grano. Ma negli ultimi tempi è rinato il desiderio di riscoprire un tassello importante della storia che riguarda tutta la Toscana.

Infatti si è appena conclusa la prima campagna di scavi del dipartimento di scienze storiche e beni culturali dell’Università di Siena in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto, e Arezzo.

“Il nuovo progetto - spiega la funzionaria archeologa della Soprintendenza Maria Gabriella Carpentiero - rappresenta una grande occasione di rilancio per gli studi archeologici su Siena romana e il suo territorio, di cui si sa ancora poco. Ma non si tratta solo di questo - terminano il professor Stefano Camporeale, direttore del progetto e il dottor Luca Passalacqua, coordinatore degli scavi - perché lo scavo è anche un laboratorio a cielo aperto dove gli studenti apprendono il mestiere di archeologo e le nuove tecnologie applicate alla ricerca sul campo".