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PALIO martedì 27 giugno 2023 ore 11:15

Applausi a scena aperta per il Drappellone

L'opera presentata ieri sera ha riscosso un grande apprezzamento dai presenti e sui social per la sua profonda connessione con la città



SIENA — E’ di Roberto Di Jullo il drappellone per il Palio del prossimo 2 luglio dedicato alla Madonna di Provenzano. L’opera presentata questo pomeriggio nel Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico è un elegante quanto delicato dipinto didascalico, capace di generare una narrazione completa e puntuale del Palio nel pieno rispetto della tradizione, in cui non mancano cenni storici della città, ma anche della vita dell’uomo che l’ha dipinto, Di Jullo.

Un racconto, una “fotografia” del passato e del presente. In alto, a protezione, il volto di una Madonna bambina con velo avvolto da un’aura di luce oro e una dedica: A te advocata nostra. Accanto una rosa blu i cui petali raccolgono due iniziali, quelle dei nomi della moglie Paola e del figlio Robert. Primo capitolo di questo racconto su tela di seta. Sotto, quasi in dialogo con la Vergine, un cavaliere che con forza propende il braccio al cielo. Indossa un’armatura segnata dalla lettera F. Un’altra dedica del maestro all’altro figlio Federico, prematuramente scomparso, ed ora protagonista nella storica battaglia di Montaperti che, nel 1260, vide le truppe ghibelline di Siena sconfiggere quelle dei guelfi di Firenze.

Al centro del drappo, il secondo capitolo di grande impatto visivo. Un gruppo di 10 cavalli, elemento stilistico di Di Jullo. Trasmettono forza e impeto. Caratteristiche richieste su un campo di battaglia, che sia Montaperti o l’anello di Piazza del Campo. Ma anche fluidità. L’altra cifra figurativa del pittore molisano. Destrieri e cavalli rappresentati in un momento di guerra dove domina un cromatismo che è un chiaro richiamo ai colori del tufo sul quale, due volte l’anno, i senesi combattono la loro personalissima “guerra” di amore e passione.

In mezzo a questo tumulto di muscoli, zoccoli e teste, un altro frammento importante della storia di questo artista che ha visto realizzare il desiderio di dipingere il Palio. Un racconto affidato nuovamente alla simbologia con lo stemma di Pescocostanzo, città in cui lavora, quello di Siena, di cui si è innamorato, della sua regione nativa ed infine della Regione Toscana. Il confine tra il vibrante campo di battaglia, luogo popolato solamente da uomini e cavalli, e quello figurativo che descrive l’ “attesa”, è tracciato da un canape dipinto con un effetto 3d.Questo terzo capitolo è declinato tutto al femminile. 

Un vero e proprio tributo alle donne. Corpi rotondi e pieni che rimandano ai Bàrberi, le palline in legno dipinte con i colori delle Contrade con le quali i bambini senesi giocano al Palio. Fanciulle e mamme con i loro piccoli, avvolte, quasi protette, dalle bandiere che indicano le 10 “consorelle” che si sfideranno in Piazza. L’araldica contradaiola rappresenta il loro nome. E’ dalle espressioni dei loro volti che emerge il pathos dell’attesa, la bramosia della vittoria.

Roberto Di Jullo con la sua opera è indubbiamente riuscito a sintetizzare storia e tradizioni senesi, ma con il valore aggiunto di trasmettere intense sensazioni in chi la guarda.

Nella medesima cerimonia di presentazione del Palio è stato mostrato al pubblico il Masgalano per i Palii del 2023. Si tratta di un bellissimo bacile d’argento realizzato dal Laboratorio orafo “Il Galeone” di Siena che, nella forma, ripercorre la tradizione senese. Con dettagli in terracotta ed elementi in rame omaggia l’arte del saper custodire e conservare i ricordi. Le tracce, gli scritti del passato. Una chiara quanto potente dedica al lavoro degli Archivisti delle 17 Contrade che hanno offerto l’opera. 

Proprio a simboleggiare l’importanza di non dimenticare, in primo piano, da una base in terracotta, emerge un libro dalla copertina in rame e le pagine in argento. Su quella di destra una citazione di Cicerone: la memoria è tesoro e custode di tutte le cose, mentre sull’altra una rappresentazione della città ripresa dall’affresco di Sano di Pietro, presente nella Sala delle Lupe a Palazzo Pubblico, eseguito nel 1446 e raffigurante San Pietro Alessandrino, tra i beati Ambrogio Sansedoni e Andrea Gallerani, che regge Siena. Accanto al volume una penna d’oca, così da rimarcare la rilevanza della scrittura e dei suoi custodi: gli archivisti.

Questo premio che andrà alla migliore comparsa che si distinguerà, per eleganza, dignità di portamento e coordinazione durante la sfilata nel Corteo Storico del Palio del 2 luglio e 16 agosto.


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