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Attualità giovedì 17 marzo 2022 ore 15:00

La situazione a Siena tra contagi e solidarietà

Il primo cittadino in occasione della visita al centro vaccinale alla stazione ha parlato di virus, ma non ha dimenticato di ricordare l'Ucraina

SIENA — “Anche se i contagi tornano a salire, grazie ai vaccini non destano al momento particolare preoccupazione. Questo avviene soprattutto grazie al lavoro dei nostri operatori sanitari che si mettono quotidianamente a disposizione della comunità”.

Questo il commento del sindaco di Siena presente stamani all’Hub Vaccinale della Farmacia Comunale 3, presso la stazione ferroviaria. Insieme al primo cittadino Ulderico Izzo, direttore Asp Città di Siena, Paolo Savigni, direttore tecnico Farmacia Comunale 3 e presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Siena, Massimo Mucci, che ha diretto i lavori per la realizzazione dell’hub, Maurizio Pasqui, responsabile Provveditorato Asp Città di Siena e Anna Maria Beligni, Università per gli Stranieri.

“I dati che maggiormente ci rincuorano sono proprio quelli legati al contenimento del virus - ha aggiunto il sindaco De Mossi - sembra infatti che grazie al vaccino oltre il 90% dei positivi, in tutta Europa, risulti asintomatico. La mia visita di oggi vuole testimoniare anche l’intensa e importantissima attività da parte di tutti gli operatori sanitari del territorio e in particolare quelli dell’Asp Città di Siena, un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini senesi”.

Ma non solo virus, altro argomento del sindaco è stato la crisi in Ucraina, ha infatti commentato il bombardamento del teatro a Mauriupol

“Le notizie di queste ore ci ricordano una verità terribile: l’orrore della guerra non conosce limiti. Neanche quelli più sacri. Ieri aerei russi hanno bombardato il teatro di Mariupol: luogo in cui da giorni avevano cercato rifugio centinaia di civili ucraini. Si parla di mille persone. Tra queste, decine di bambini. La cui presenza era segnalata da grandi scritte a terra attorno al teatro. Colpire i civili, massacrare bambini, attaccare i simboli di identità, distruggere i luoghi di cultura: nessuna persona che abbia un cuore può restare insensibile”.

De Mossi ha voluto ribadire che Siena continuerà ad accogliere profughi ucraini fin quando la guerra non avrà fine. Una nuova sfida per la città che si è sempre adoperata per la pace e l'accoglienza.

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