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Cronaca domenica 11 marzo 2018 ore 11:15

"L'acqua delle Terme di Petriolo non è balneabile"

Intervento del presidente dell'associazione 'Gli amici dei bagni di Petriolo', Fantoni: "La sostanza è oleosa, coriacea e persistente"



MONTICIANO — L'associazione Gli amici dei bagni di Petriolo, tramite il suo presidente Fabio Fantoni è intervenuta con un comunicato ufficiale per prendere posizione in merito al fenomeno che si sta verificando a Bagni di Petriolo.

"Emaniamo questo comunicato per chiarire situazioni e posizioni certe fino ad oggi in quanto troppe voci, troppi articoli, troppi post, troppe insinuazioni, troppe dicerie stanno facendo più confusione di quanta già ce n'è. Brevemente: l'acqua non è balneabile; la sostanza risulta oleosa, coriacea e persistente; la sostanza non ha odore particolare; il fenomeno, dopo aumenti preoccupanti, ora sta diminuendo; non sappiamo quanto sia inquinante; di tutto questo c'è un monitoraggio continuo; le analisi sono in corso; non si sanno e non si ipotizzano cause; abbiamo subito avvisato tutti, autorità competenti comprese; non abbiamo emesso comunicati stampa prima di questo; non celiamo e non nasconderemo alcuna informazione riguardante il fenomeno". 

"Nello specifico 1. L'acqua non è balneabile, non perché sia certamente pericolosa ma proprio perché non si sa la sua composizione - ha ripreso Fantoni - Chiunque, di competenza certificata, presentatosi a fare i prelievi di acqua e di campioni vari inerenti il fenomeno e chiunque presentatosi, di competenza certificata, a studiare il fenomeno è giunto ad un preliminare preoccupante ma non definitivo, ossia che la sostanza, minerale o qualunque cosa sia disciolta nell'acqua termale, risulta incolore al prelievo e diventa scuro successivamente, sicuramente reagendo alla luce e all'aria ma anche, probabilmente, ad altri elementi come il calcare delle vasche; non è una sostanza immediatamente riconoscibile, non è detto che nelle 24 ore dal prelievo si riesca a determinare cosa sia e neanche a fare una ipotesi; non è, con quasi certezza assoluta, quella che viene chiamata volgarmente "fuliggine termale", ossia quella materia scura, a volte nerastra, che abbiamo sempre visto fuoriuscire nel tempo in piccole dosi dal tubo che rifornisce le vasche e che si presenta frequentemente nella fonte termale alla base del bastione sul ponte. Fin quando non ci saranno risposte certe non si può balneare lì". 

Fantoni ha analizzato diversi altri punti: "2. LA SOSTANZA RISULTA OLEOSA, CORIACEA E PERSISTENTE. Chi ha fatto il bagno in questo fenomeno difficilmente ce l'ha fatta a togliersi tutto di dosso in più docce.
3. LA SOSTANZA NON HA ODORE PARTICOLARE, si odora solo una leggera nota metallica, ferrosa con naso quasi a contatto. Inizialmente è diminuito l'odore dello zolfo nell'acqua, pian piano poi è tornato ad aumentare fino a sembrare superiore al passato: non è detto che sia proprio la sostanza a creare questa variazione.
4. IL FENOMENO, DOPO AUMENTI PREOCCUPANTI, ORA STA DIMINUENDO. L'impressione sulla diminuzione del fenomeno è di queste ultime ore. Dall'osservazione, si evinceva che il giorno 9 Marzo il fenomeno era decisamente in aumento anche se in forma diversa rispetto alla notte tra il 7 e l'8 Marzo. L'acqua che fuoriesce è chiara, limpida, come l'acqua che usciva una volta; una volta prelevata al primo tubo e lasciata o alla luce solare o leggermente agitata per ossigenarla cambia colore diventando torba, scura e poi sempre più nera. Ad una prima analisi visiva e olfattiva, alle prime luci di oggi 10 Marzo il fenomeno sembrava ulteriormente aumentato anche se non di molto: non è immediatamente percepibile l'aumento ma c'è, si nota con nuovi segni sulle parti calcaree che il giorno prima non c'erano e con la chiazza nera che si è estesa sul Farma. Intorno alle ore 12 abbiamo notato la regressione del fenomeno, o almeno così sembra: nelle pozze l'acqua è color grigio e non più nero assoluto, la patina nera sui sassi sta pian piano venendo via. Ciò non significa che il fenomeno sia cessato e restiamo all'erta. 5. NON SAPPIAMO QUANTO SIA INQUINANTE, non sapendo di cosa si tratti. Comunque sta dissolvendosi nel Farma, non sappiamo se sia cosa buona o no. 6. DI TUTTO QUESTO C'È UN MONITORAGGIO CONTINUO da parte nostra, da parte dei soggetti interessati alla fonte, dalle autorità competenti. 7. LE ANALISI SONO IN CORSO e non le stiamo facendo fare solo noi ma tutti i soggetti interessati, ognuno per proprio conto. Di queste speriamo di potere incrociare i risultati una volta che tutti abbiamo le risposte. Alla luce della regressione del fenomeno appena avvisata provvederemo al prelievo corretto di altri campioni da analizzare.
8. NON SI SANNO E NON SI IPOTIZZANO CAUSE, almeno fino a quando non si conosce la materia e la sua entità, dopodiché sarà possibile ipotizzare cause e provenienze non necessariamente in quest'ordine. Ad una prima ipotesi, in un primo video nel buio delle 3:30 di mattina e alla luce di uno smartphone, è stato ipotizzato che qualcuno avesse erroneamente fatto una chiusura di un tubo con del catrame, era una prima ipotesi plausibile visto che il fenomeno non era immediatamente spiegabile e viste le diverse disposizioni di tubi nuovi. Questo era udibile nel primo video pubblicato e non è stato tagliato ma, decisamente, non era più la stessa ipotesi dalle 4 e mezza di mattina, da allora non c'era più materiale su cui ipotizzare alcunché.
9. ABBIAMO SUBITO AVVISATO TUTTI, AUTORITÀ COMPETENTI COMPRESE, Forze dell'Ordine, Comune, Asl, Arpat, soggetti direttamente interessati alla fonte. Non è vero che abbiamo atteso un giorno ad avvisare: l'allarme è stato dato alle ore 4:45 della mattina del giorno 8 Marzo mentre il fenomeno è presumibilmente iniziato tra le 23 e la mezzanotte del giorno 7 Marzo; il primo ad accorgersi del fenomeno è stato il Presidente della nostra associazione che giunse lì alle una del 9 Marzo 1:10; nessuno precedentemente chiamò o avvisò il Presidente o altri per fare presente il fenomeno ore prima; il Presidente era a Petriolo per proprio conto, come di norma fa di tanto in tanto passandoci la nottata fino alle prime luci della mattina; al suo arrivo trovò vari utenti già presenti in loco e nessuno si accorse minimamente di quello che stava accadendo; una volta capito dal Presidente che stava avvenendo un fenomeno non regolare, avvisò immediatamente gli utenti presenti che però non credettero inizialmente alle sue parole, tanto è vero che non avevano alcuna intenzione di uscire dalle pozze fin quando poi, dopo tempo, finalmente si ricrebbero vedendosi anneriti in tutto il corpo; la scoperta del fenomeno è avvenuta attorno alle 3:30, gli utenti presenti furono convinti non prima delle 4:15; dalle 3:30 le prime considerazioni, le prime foto, i primi video non furono pubblicati nei canali dell'associazione per mancanza totale di segnale cellulare; alle 4:45, durante il frettoloso rientro a casa del Presidente per avvisare chiunque, è stato possibile iniziare ad allertare. Non è assolutamente vero che è stato sottovalutato il fenomeno o che è stato atteso troppo tempo prima dell'allarme; è vero che in molti, oltre gli utenti, non ci hanno inizialmente creduto o non hanno inizialmente creduto che il fenomeno fosse davvero di questa entità, salvo poi ricredersi, tutti.
10. NON ABBIAMO EMESSO COMUNICATI STAMPA PRIMA DI QUESTO. Tra i soggetti interessati direttamente alla fonte, prima nominati, c'è Italia Nostra, associazione nazionale di massimo rispetto ed estrema competenza con cui collaboriamo e sinergicamente lavoriamo oramai da anni per la completa risoluzione di tutta l'area di Petriolo. Essa è stata immediatamente avvisata, tanto è vero che Italia Nostra, grazie alle nostre notizie e alle prime immagini fornite dal Presidente e da altri soci intervenuti nella prima mattinata, ha emesso subito, nella mattina del 8 Marzo, un comunicato stampa in cui viene riportata la nostra scoperta e il nostro allarme; abbiamo effettuato solamente informazione generale tramite la nostra pagina Facebook cercando di riportare aggiornamenti ogni qual volta ne fossimo a conoscenza certa; siamo stati contattati da giornalisti a cui abbiamo risposto alle loro domande fino a dove sapevamo senza specificare una posizione ufficiale su quanto stava accadendo; questo è accaduto, per quanto riferitoci, sia a noi che a Italia Nostra; nel tardo pomeriggio del 9 Marzo siamo stati contattati da giornalisti ma eravamo tutti impossibilitati a rispondere e abbiamo indicato un componente di Italia Nostra da poter intervistare perché come noi è informato sui fatti. La sinergia tra le due associazioni è stata fino ad ora fondamentale e lo sarà anche in futuro.
11. NON CELIAMO E NON NASCONDEREMO ALCUNA INFORMAZIONE RIGUARDANTE IL FENOMENO. La nostra cautela e le nostre preoccupazioni su ipotesi esternate (da soci o simpatizzanti o semplici utenti fatti a Petriolo o sui social) non sono atti di codardia o inadeguatezza, come qualcuno ha voluto far intendere, ma atti di buon senso: è impensabile insinuare a destra o a manca senza uno straccio di elemento su cui basarsi. Quando sapremo qualcosa inizieremo a ipotizzare, quando avremo notizie certe potremo indagare e, se fosse necessario, accusare chi va accusato. Fino ad allora lungi da noi qualsiasi insinuazione. Se le cause fossero solo naturali non accuseremo la natura di fare il suo corso ma cercheremo una soluzione per rimettere tutto a posto, sempre che sia possibile. Se qualcuno diverso dalla natura avrà responsabilità su quanto accade ci muoveremo perché venga ripristinato tutto e fatta giustizia.
La paura esiste, certo che esiste: paura di avere perso per sempre Petriolo; paura di un dissesto idrico e geologico; paura di un inquinamento da cause sconosciute; paura che i lavori del cantiere per i viadotti c'entrino qualcosa; paura di qualcosa di irrimediabile con causa sia naturale che artificiale. La paura esiste, saremmo tutti pazzi ad affermare il contrario, il timore ci accompagna tutta la giornata ma non è motivo per celare informazioni, sparare ipotesi o insinuare chissà cosa: non lo abbiamo fatto e non lo faremo mai senza logica.
Noi, in tutto questo, ci muoviamo e operiamo, a dispetto anche degli impegni personali, con sguardo positivo e ottimista che il fenomeno sia di una gravità minore di quanto adesso appare, che tutto si risolverà nel più breve tempo possibile. Ma è solo quello che possiamo sperare ed è solo quello che vi possiamo dire oltre alle informazioni certe. Sappiamo che è poco ma di questo poco per adesso dobbiamo tutti accontentarci. Fino a quando non avremo informazioni certe sul fenomeno vi invitiamo tutti quanti a rispettare il divieto di balneazione a Bagni di Petriolo emanato dal Sindaco, atto di responsabilità corretto, coerente e congruo: non sappiamo di cosa si tratta, non sappiamo se e quanto possa nuocere.
Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore questo luogo di aiutarci a sensibilizzare l'opinione pubblica, anche tramite i social media: esiste un hashtag e in caso vi invitiamo ad utilizzarlo #savepetriolo. Grazie".


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