Attualità venerdì 26 febbraio 2021 ore 15:29
Troppi casi e varianti, i perché della zona rossa
Il Direttore generale della Asl Toscana Sud Est, Antonio D'Urso, traccia un quadro della situazione nel senese che ha determinato maggiori restrizioni
SIENA — "L’andamento crescente dei contagi e la presenza delle varianti brasiliana e inglese hanno motivato la scelta del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani di istituire la zona rossa in tutta la provincia di Siena. Una decisione che, alla luce di quanto sopra, considero inevitabile e logica, nell’ottica di evitare un’ulteriore impennata del numero dei casi positivi, che si stanno avvicinando al picco raggiunto a metà novembre per la cosiddetta seconda ondata". Così il direttore generale della Asl Toscana Sud Est in merito a quanto accaduto nelle ultime ore nel senese.
E lo stesso prosegue entrando nel dettaglio "nell’ultima settimana in questa provincia sono stati registrati 625 casi, con un incremento del 20 per cento, rispetto ai 527 di quella precedente. E in totale sono stati fino a oggi accertati circa cinquanta casi con variante in provincia di Siena: la preoccupazione per la loro presenza è legata alla maggiore contagiosità, in grado di provocare una crescita difficilmente controllabile del contagio, come dimostra la pressione tornata elevata su tutto il sistema dell’assistenza ospedaliera e territoriale".
"L’Asl Toscana Sud Est continuerà a tenere al massimo livello l’attenzione alla fase di testing e tracciamento, per individuare nuovi casi asintomatici e arginare la possibilità di diffusione del virus. L’attività legata al programma “Territori sicuri” ha consentito di effettuare circa quattordicimila tamponi nei quattro comuni coinvolti - Sarteano, Sinalunga, Chiusi, Monteroni d’Arbia - e oltre tremila sono le persone già prenotate per il programma che avrà inizio domani mattina a Sovicille" termina il Dg D'Urso.
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