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Lavoro giovedì 10 maggio 2018 ore 10:40

Finanziamenti europei, qualcosa si muove

Elina Bonavitacola

In provincia di Siena le progettazioni più riuscite. Elina Bonavitacola, esperta del settore, sottolinea l'importanza di fare sistema tra imprese



SIENA — E' tradizionalmente noto che l'Italia non è mai stata brillante nell'intercettare le risorse europee. La Toscana, tra luci e ombre, registra segnali di dinamicità. Nel senese qualcosa sembra muoversi. Un territorio che ha potenzialità nella cultura, nella tecnologia e nell'agrifood, adatto a partenariati europei.

Tra le progettazioni più riuscite abbiamo La Bottega di Stigliano, un'azione pilota del progetto europeo MED Rururbal che s'inserisce nel percorso di costruzione di un sistema agroalimentare locale nella rete "Terre di Siena Filiera Corta". Ma non solo. E' recentissima l’intercettazione di una linea di finanziamento all’interno del programma Horizon 2020 che ha permesso la realizzazione di importanti opere di riconsolidamento e riqualificazione di aree della città dal grande valore storico. Si tratta del bando “Urbinat” sul tema dell'innovazione sociale legata agli spazi verdi, con capofila il Centro de Estudos Sociais di Coimbra (Portogallo) e che vede il Comune di Siena assegnatario di un rilevante finanziamento europeo. L'area interessata è quella di una delle valli verdi interne ed esterne al centro storico che comprende la zona di Porta Ovile, il quartiere di Ravacciano, la valle di Follonica e viale Toselli e che potrà essere trasformata in un parco verde con percorsi pedonali e ciclabili, sia per il tempo libero sia per gli spostamenti dei cittadini.

Elina Bonavitacola, imprenditrice senese, titolare di una società specializzata in progettazione e finanziamenti comunitari è un esperta di risorse europee. "Sono ancora moltissime le possibilità che l’Europa offre in termini di progettazione per il territorio toscano e senese. Saper analizzare il contesto e individuare la linea di finanziamento ad hoc è il primo passo per costruire percorsi di collaborazione tra pubblico e privato che permettano la realizzazione di progetti che altrimenti sarebbero impossibili in termini finanziari". 

"Ad esempio è molto interessante - prosegue la Bontavitacola - il programma Interreg MED che ha l’obiettivo di migliorare la competitività dello spazio mediterraneo e garantirne la crescita in una logica di sviluppo sostenibile, costruendo network di realtà pubbliche e private partendo proprio dal valorizzazione dei territori e delle loro risorse naturali, ambientali, agroalimentari."

L’europrogettazione è riconosciuto come uno dei settori economici strategici e decisamente più in crescita. Ma non si tratta di un semplice ambito socio economico bensì di un approccio integrato e trasversale tra discipline e potenzialità di un dato territorio. E' proprio Elina Bonavitacola, che per alcuni anni ha vissuto a Londra specializzandosi all'University College, a precisare cosa s'intende per europrogettazione. "Sono le attività necessarie alla produzione, stesura e presentazione dei progetti europei, intendendosi come tali le domande di finanziamento indirizzate alla Commissione Europea in risposta ad uno specifico bando. Sono sempre più numerose le aziende, ma anche le pubbliche amministrazioni, che decidono di scommettere sull’europrogettazione per costruire percorsi di sviluppo nel quadro delle linee strategiche europee".

La Commissione europea, infatti, co-finanzia progetti in numerosi settori tra i quali la cultura, l’ambiente, lo sviluppo rurale, le PMI, le politiche sociali. Inoltre non sono solo i Paesi dell’Unione Europea a poter beneficiare di questo tipo di fondi, ma i programmi europei di cooperazione internazionale permettono anche d'implementare progetti di sviluppo in tutto il mondo. 

"Ogni territorio -  sottolinea infatti la Bonavitacola - esprime caratteristiche e potenzialità specifiche che, messe a sistema ed in rete con altre realtà in ambito europeo, possono veicolare innovazione ed intercettare importanti risorse economiche"


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