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PALIO domenica 26 giugno 2016 ore 20:35

Il discorso di Valentini per il drappellone

Nella solenne cerimonia di presentazione del drappellone di Tommaso Andreini nel Cortile del Podestà il sindaco Valentini ha salutato la città



SIENA — "Onorandi priori, capitani, autorità, contradaioli carissimi,

come ogni anno, con questa solenne cerimonia, Siena porta indietro le lancette del tempo, mette da parte gli affanni della quotidianità e si prepara a vivere la sua Festa.
Ogni volta che ci ritroviamo qui per presentare il Drappellone, noi rinnoviamo un rito che ci unisce e che ci distingue da tutto il resto del mondo.
Siena è unica per le sue bellezze storico – artistiche, ma soprattutto per il suo Palio, l’unica vera Festa che ha saputo vincere il tempo, sopravvivere ai secoli, che sa ogni volta conquistare il cuore e la testa di tutti noi.
Ogni volta, per me, è un’emozione fortissima e un grande privilegio. E’ anche una grande responsabilità che tutta la struttura comunale vive con grande dedizione, amore e la massima cura.
Come tutte le cose molto belle e preziose, il Palio suscita anche l’invidia, le attenzioni di chi per calcolo o per ignoranza ci giudica senza capire che cosa è Siena e che cosa è la nostra Festa. Attaccare Siena e il Palio è un modo molto semplice per ottenere pubblicità a buon mercato, conquistare un po’ di notorietà.
E’ accaduto nel passato, accade nel presente, accadrà sicuramente anche in futuro. Dobbiamo proteggere la nostra Festa dagli attacchi esterni ma senza perdere la gioia e la passione che ci contraddistinguono.
Dobbiamo andare fieri della nostra diversità e delle nostre tradizioni, perché aver saputo mantenerle in vita, non trasformandole in attrazioni turistiche, è forse la più grande impresa che abbiamo compiuto.
Il Palio è un evento eccezionale e noi abbiamo il privilegio di viverlo davvero, non di guardarlo soltanto.
Un privilegio che ci guadagniamo ogni anno, ogni giorno che riusciamo ad alimentare di vita le nostre Contrade, che proviamo a spiegare ai nostri figli cos’è il Palio, senza mai riuscirci fino in fondo. Perché il Palio è un emozione che si vive e non si può descrivere solo con le parole.
Il Palio ci rammenta, ogni volta, la fierezza di Siena, l’orgoglio di appartenere a questa comunità, l’importanza di accudirla e servirla perché possa continuare a prosperare nei secoli.
Non sono stati anni facili per la nostra città, lo sappiamo tutti, ma la storia di Siena è fatta di coraggio e caparbietà. Siamo andati avanti a testa alta con un unico obiettivo: il bene di Siena. E ora si cominciano a vedere i primi risultati. La senesità non è un vezzo che passa di moda, è un modo di vivere, di affrontare le cose per superare insieme le avversità e gioire, sempre insieme, dei successi che possiamo ottenere.
Mai, come nei giorni della Festa, si capisce quanto tutto questo sia vero.
Il Palio del 2 luglio 2016 è dedicato alla misericordia intesa come atto di amore, umanità, aiuto, fratellanza e unione.
E’ il tema del Giubileo straordinario voluto da papa Francesco e che fa parte del dna di Siena.
La misericordia è legata profondamente alla cultura e alle tradizioni della città che, nella sua storia, ne ha fatto uno dei suoi valori di riferimento.
Noi siamo la città dedicata alla Madonna, la nostra Festa è dedicata alla Vergine. Noi siamo la città di Santa Caterina.
Il Santa Maria della Scala, con i suoi affreschi del Pellegrinaio ci ricorda ogni giorno che Siena si fonda proprio sulla cura ai malati, l’elemosina del pane, l’assistenza ai bambini abbandonati, l’ospitalità dei viandanti e dei pellegrini.
Lo stesso “Te Deum” che fra pochi giorni uno dei nostri Popoli canterà per ringraziamento in Provenzano inizia con “Maria Madre di Grazia, Madre di Misericordia, …..”
E’ per me un grande piacere portare oggi all’attenzione di Siena il suo giovane artista, Tommaso Andreini, che ha realizzato il Drappellone. Un artista a cui sono molto legato e di cui ho sempre apprezzato molto i lavori.
Andreini , pur chiamato a misurarsi con una tematica così impegnativa, non ha rinunciato al proprio stile pittorico dalle forti suggestioni surrealiste.
Il Drappellone di Andreini ripropone ed attualizza così un soggetto, quello della misericordia che è, come detto, profondamente legato alla cultura e alle tradizioni della nostra città.
Con altrettanto piacere presentiamo il Masgalano per i Palii del 2016 offerto da Rosanna Flamini Bonelli, soprannominata Diavola ma più conosciuta come “Rompicollo”. Ci prepariamo, così, a festeggiare i 60 anni dalla sua storica partecipazione al Palio del 16 agosto 1957, quando indossò il giubbetto della contrada dell’Aquila.
Sarà un Masgalano particolarmente sentito dalla famiglia Bonelli Flamini, in quanto a realizzarlo sarà proprio Chiara, la figlia di Rompicollo che è stata anche la realizzatrice del primo bandierino che il Comune offre ai proprietari del cavallo vittorioso.
Prima di lasciare l’onore e l’onere di presentare l’opera di Tommaso Andreini alla storica dell’arte Margherita Anselmi Zondadari, rinnovo l’invito a vivere con gioia e partecipazione la nostra Festa, con passione e consapevolezza, con il cuore e con la testa. Viva la nostra Siena!
Grazie"
Bruno Valentini


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