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Politica lunedì 10 febbraio 2020 ore 22:43

Pegaso e Leone conquistano tutto il Senese

Il Governatore Rossi e Eugenio Giani tengono a battesimo il primo libro di Simone Bezzini



SIENA — Il Pegaso e il Leone sembra, ma non è, il titolo di una novella. A meno che non si voglia tirare in ballo Esopo e le sue favole morali, tutte con l’intento di stimolare la riflessione a partire dall’evento finale... Perché allora di aspetti morali ce ne sarebbero davvero tanti in questa pubblicazione di 320 pagine edita nel gennaio 2020 in Siena per i tipi della Betti Editrice, autore Simone Bezzini, illustrazioni a mano di Duccio Santini, introduzione di Roberto Barzanti, prefazione di Enrico Rossi e postfazione di Eugenio Giani, euro 15.

Il Pegaso, simbolo della Regione Toscana e il Leone, simbolo della Provincia Senese qui sono uniti per identificare l’obbiettivo, in parte realizzato, negli ultimi cinque anni di vita da un consigliere regionale del Partito democratico che ha capito dal momento della sua prima elezione quanto fosse urgente e prezioso riallacciare ponti fra Siena e Firenze, ora che l’autosufficienza della prima non era più sostanziata da una banca prodiga nel ripartire i propri utili.

Il libro che è stato presentato più volte nel Senese fra il 24 gennaio e l’8 febbraio (Siena, Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi, Torrita di Siena e Monticchiello) ha ricevuto molti complimenti. Merita di essere riportata l’osservazione del giornalista Pino Di Blasio nella prima presentazione avvenuta a Palazzo Patrizi a Siena alla presenza del governatore della Toscana Enrico Rossi. Egli, riferendosi all’inedita sesta lezione americana di Italo Calvino, lo ha definito “consistente”, cioè fedele nella conclusione al presupposto iniziale e quindi coerente. A livello letterario, l’opera rivela anche una certa qualità del Bezzini scrittore, forse a volte didascalico, ma anche pieno di humour che mette onestamente a nudo questo periodo della propria vita e racconta in prosa sudata ma scorrevole come ha percepito fatti grandi e piccoli della società del Senese che non andranno nei libri di storia, ma incidono nel vissuto della popolazione: i cinghiali, la Fises, la Sanità, la Francigena, i cipressi, le biodiversità e, tema a lui particolarmente caro, le scienze della vita. Un rendiconto che non è fatto di soli successi, ma che sicuramente ha la dedizione come elemento di continuità e il bisogno di confrontarsi con la prospettiva come presupposto.

L’edizione del libro è stata anche una capace operazione pre-elettorale. A Firenze nei palazzi di viale Cavour c’è ancora attività ordinaria, ma di qui a giugno dovrà esser definita la nuova composizione di giunta e consiglio e tutto lascia prevedere che opposti schieramenti daranno vita a un confronto acceso come quello da poco concluso in Emilia Romagna. Il fatto che a Siena ci sia stato Enrico Rossi accanto a Simone Bezzini, a Colle ci sia stato Eugenio Giani, a Poggibonsi la trevolte deputata Susanna Cenni e in Valdichiana e Valdorcia, non sia mancato il gran pubblico che aveva fatto da cornice a Siena e in Valdelsa… Ecco, tutti questi fatti, queste presenze, queste strette di mano, questi affacci e avvicinamenti di personaggi che non sempre militano nel centrosinistra, sembrerebbero aver fatto comprendere che più avanti quando tutto verrà formalizzato sarà difficile contestare il primato locale che Bezzini si è saputo guadagnare e i meriti che ha per chiedere cinque anni ancora a Palazzo del Pegaso.

Che Bezzini sia al centro dell’incrocio fra nuovo e vecchio lo testimoniano gli stessi contributi al libro avuti da Rossi e Giani e, soprattutto il primo dei due, nell’evento inaugurale di Siena, gli ha di fatto trasmesso l’eredità di un legame. Il futuro di Siena passa dal rapporto che saprà costruirsi con la Regione e, secondo Rossi, anche dalla capacità di Siena di riproporsi capoluogo di un’area territoriale che storicamente gli si rivolge e che la Regione ha contribuito a salvare nelle sue manifestazioni più significative nell’ultimo quinquennio; basti il solo esempio della riacquisizione del Policlinico dall’Università che così ha sanato i propri bilanci. 

Per Simone Bezzini, uomo dedito al lavoro di squadra, la sfida è nuovamente lanciata.


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