Attualità mercoledì 13 agosto 2025 ore 15:20
Dona un rene al marito e gli evita la dialisi

Protagonisti di questa storia Angelica e Michele, coniugi di Grosseto entrambi infermieri in servizio nell'Asl sud Est
GROSSETO — Dona il rene al marito permettendogli così di superare un problema che lo avrebbe costretto alla dialisi. Protagonisti di questa storia Angelica Bernardoni e Michele Salvatori, coniugi di Grosseto entrambi infermieri in servizio nell'Asl sud Est. Stanno bene e ora sono a casa dove stanno seguendo le terapie post operatorie.
"Siamo cresciuti insieme - racconta Angelica - sapevamo del problema di Michele ed eravamo consapevoli che questo momento sarebbe arrivato. Quando la situazione si è aggravata, la scorsa primavera, ho pensato che se avessi potuto gli avrei donato uno dei miei reni per evitare il ricorso alle terapie".
"A marzo - racconta Michele - a seguito del peggioramento delle mie condizioni, grazie al reparto di Nefrologia di Grosseto diretto dal dottor Giuntini, ho iniziato il percorso per il trapianto, nel giro di qualche mese avrei dovuto iniziare la dialisi. Il dottore ha anche attivato le procedure per l’accertamento della compatibilità, quindi della possibilità di trapiantare un rene da mia moglie a me".
All’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, riferimento per l'area vasta sud-est per il trapianto dei reni con il Centro, diretto dal professor Guido Garosi, attivo dal 2000, è stata accertata la compatibilità di rene fra moglie e marito, un dato non scontato fra persone non consanguinee.
"Il Centro Trapianti di rene dell’Aou Senese – afferma il professor Garosi - è estremamente felice ogni volta che può realizzare un trapianto di rene da donatore vivente: questa modalità rappresenta quanto di meglio esista nell'ambito del trattamento della malattia renale cronica avanzata".
Nei giorni scorsi sono stati eseguiti gli interventi chirurgici. A seguito della collaborazione interaziendale tra l’Aou Senese e l’Aou Careggi, che consente l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e la condivisione delle competenze tra équipe chirurgiche, il prelievo renale è stato eseguito dal professor Sergio Serni dell’Aou Careggi con tecnica mininvasiva robotica, mentre il trapianto dell’organo è stato realizzato dal professor Vincenzo Li Marzi dell’Aou Senese, coadiuvato dalla dottoressa Vanessa Borgogni, afferente all’équipe del professor Gian Luigi Adani, Chirurgia generale e trapianto di rene, con il fondamentale contributo del Servizio di Anestesia e rianimazione perioperatoria e generale diretto dal dottor Pasquale D'Onofrio. Entrambi gli interventi sono riusciti perfettamente e i coniugi sono ora a casa in via di recupero, in attesa di rientrare al lavoro.
"La donazione di un rene è un atto di generosità che migliora in modo significativo la vita dei pazienti con insufficienza d’organo – sottolinea il professor Li Marzi -. Questo è confermato anche dall'esperienza di vita dei colleghi di Grosseto, e le donne sono un elemento chiave di questa solidarietà: in Italia due terzi degli organi donati da vivente provengono da donatrici".
"Conoscevamo la persona dal 2015, abbiamo seguito nel tempo l’evolversi della malattia che ha comportato il quadro di insufficienza renale cronica avanzata - dichiara il dr Giovanni Giuntini, direttore della Nefrologia di Grosseto - a quel punto abbiamo condiviso insieme alla coppia il percorso e le varie possibilità aperte. L’elemento centrale è innanzitutto il trapianto fra viventi e in particolare fra non consanguinei, data la non scontata compatibilità immunologica. Quello della donazione fra viventi e un tema sul quale nella nostra regione siamo avanti, ma abbiamo ancora da lavorare per incrementare questa modalità, sensibilizzando la popolazione. Si tratta del quinto caso di trapianto fra viventi dal 2023 ad oggi che abbiamo studiato presso la nostra unità operativa".
"La donazione di rene da vivente è uno dei programmi attivi a livello aziendale tra i diversi percorsi di donazione-trapianto; il trapianto di organi rimane ad oggi l'ultima chance di trattamento in molti casi di insufficienza d'organo in fase terminale non più responsiva alle terapie standard - dichiara Lara Entani, Responsabile al coordinamento Donazione e trapianto dell'Area Vasta Sud est - Ringrazio tutti i colleghi coinvolti in Asl Tse ed Aous che hanno permesso di raggiungere questo importante obiettivo e i miei migliori auguri a Michele ed Angelica per un rapido recupero".
"Abbiamo coronato un sogno - raccontano Angelica e Michele - e vogliamo ringraziare il dottor Giuntini, tutta la Nefrologia di Grosseto, i chirurghi di Siena, di Careggi e tutto il personale medico infermieristico che ci ha seguiti in questo lungo percorso. Non ce l’avremmo fatta senza la vicinanza di tutta la famiglia, a partire dai nostri figli Giulia e Nicola e anche grazie all’appoggio degli amici e dei colleghi".
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