Attualità sabato 21 giugno 2025 ore 08:25
Dalle foglie d'olivo il collirio che cura la cornea

Rigenera l'occhio e lo protegge dallo stress ossidativo, il nuovo collirio sviluppato nell'ambito di uno studio italo-portoghese: la Toscana capofila
PISA / SIENA — Un collirio naturale, efficace e sostenibile, sviluppato nei laboratori dell’Università di Pisa, potrebbe rivoluzionare la cura delle lesioni corneali. Lo studio, pubblicato sulla rivista Journalof Drug Delivery Science and Technology, dimostra come un estratto di foglie d’olivo, combinato con un polimero biofunzionale, favorisca la rigenerazione della cornea e protegga l’occhio dallo stress ossidativo. Nella ricerca italo-portoghese la Toscana è capofila con le università di Pisa e di Siena.
“Abbiamo sviluppato una formulazione semplice, naturale e altamente efficace, che potrebbe rappresentare una valida alternativa ai trattamenti convenzionali per le lesioni corneali – afferma la professoressa Angela Fabiano, coordinatrice dello studio e docente del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa – Il nostro obiettivo è offrire soluzioni terapeutiche più sicure, sostenibili e accessibili".
Per migliorarne l’efficacia terapeutica, spiega una nota dell'università pisana, l’estratto di foglie di olivo è stato combinato con un polimero innovativo (un derivato del chitosano ammonio quaternario coniugato con una metil-β-ciclodestrina) sintetizzato dallo stesso gruppo di ricerca pisano. Questo materiale, proprio grazie alla presenza di chitosano, possiede infatti proprietà mucoadesive che permettono al principio attivo di aderire più a lungo alla superficie oculare, prolungandone l’azione terapeutica.
I risultati ottenuti sono molto promettenti. I test in vitro hanno evidenziato un’accelerazione significativa della chiusura delle ferite corneali, mentre i test in vivo su modelli animali hanno confermato l’assenza di irritazioni oculari, dimostrando l’elevata tollerabilità del prodotto. Inoltre, le formulazioni hanno mostrato una notevole capacità di proteggere le cellule dallo stress ossidativo e di mantenere stabile l’attività dei polifenoli in ambiente oculare simulato.
La farmaceutica diventa 'circolare'
Il collirio presenta inoltre dei vantaggi in termini di sostenibilità. Le foglie d’olivo utilizzate per l’estratto sono infatti un sottoprodotto agricolo, normalmente considerato uno scarto, e il loro impiego in ambito farmaceutico rappresenta un esempio concreto di economia circolare.
Inoltre, gli olivi da cui proviene l’estratto sono stati coltivati in condizioni di stress idrico, trasformando un effetto del cambiamento climatico in un’opportunità: le piante, sottoposte a siccità, producono una maggiore concentrazione di polifenoli, composti bioattivi con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
I protagonisti dello studio
Lo studio è frutto di una collaborazione internazionale che ha coinvolto, oltre all’Università di Pisa, anche l’Università di Siena e diversi istituti di ricerca portoghesi, tra cui l’Università di Porto (ICBAS, INEB, I3S) e l’Istituto Universitario IUCS-CESPU.
I ricercatori dell’Università di Pisa che hanno partecipato al progetto sono Chiara Migone, Luca Cerri, Angela Fabiano, Andrea Mezzetta, Lorenzo Guazzelli, Anna Maria Piras e Ylenia Zambito.
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