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Attualità mercoledì 23 novembre 2016 ore 17:24

Scandalo rifiuti, arriva l'Autorità anticorruzione

foto quotidianodellapa.it

Dopo l'inchiesta sulla maxigara pilotata, l'Anac ha comunicato a Sei Toscana e a Siena Ambiente l'avvio delle procedure per la gestione straordinaria



ROMA — A dare la notizia ai membri del Consiglio regionale toscano è stato il consigliere di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli: a seguito delle risultanze dell'inchiesta della procura di Firenze sulla gara truccata da tre miliardi e mezzo di euro che ha travolto alcune figure apicali dell'Ato rifiuti Toscana sud e del Consorzio Sei Toscana che gestisce la raccolta della spazzatura a Siena, Arezzo e Grosseto, l'Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone ha deciso di intervenire. E il primo provvedimento è stato l'avvio delle procedure di proposta di adozione di gestione straordinaria. I diretti interessati il consorzio Sei Toscana e la capofila del raggruppamento Siena Ambiente avrebbero già ricevuto la relativa comunicazione.

"La misura era stata immediatamente richiesta all’indomani dell’evidenza dell’inchiesta sulla gara, e l’Anac ha evidentemente ravvisato i presupposti per poter procedere - ha commentato il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai - Naturalmente le nostre priorità adesso sono l’accertamento della verità dei fatti, la continuità del servizio e il ripristino di garanzie di trasparenza". 

"Si rende necessario procedere a un approfondimento serio che includa la verifica della regolarità di tutti i rapporti in essere tra pubblica amministrazione e queste due aziende - ha aggiunto Donzelli - A questo punto il Pd non può continuare a fischiettare sulle responsabilità politiche, dal momento che si tratta di aziende emanazione di enti locali in cui loro hanno governato per anni".

In merito all'intervento dell'Anac, in serata il consorzio Sei Toscana ha precisato in una nota che "non si tratta assolutamente di commissariamento ma bensì dell’avvio del procedimento che prevede la possibilità per il prefetto di imporre la rinnovazione degli organi sociali mediante la sostituzione dei soggetti coinvolti e, solo ove la società non si adegui, la straordinaria e temporanea gestione dell’impresa. Tale procedimento prevede che la società presenti le sue controdeduzioni entro il termine previsto e comunicato nell’avviso".

"Sei Toscana, a seguito delle dimissioni dal Cda dei soggetti interdetti e con l’attribuzione di tutte le deleghe al presidente Roberto Paolini - si legge ancora nella nota - ha già provveduto autonomamente e preventivamente in data 14 novembre 2016 a quanto prescrive la normativa anticorruzione. Gli ex membri del Cda di Sei Toscana non conservano alcun incarico all'interno dell'impresa o posizioni che consentano loro di continuare a influire o a determinarne l'andamento. Il procedimento in corso non influisce in alcun modo sulla continuità e sulla qualità dei servizi quotidiani forniti ai cittadini".


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