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Attualità venerdì 25 ottobre 2019 ore 18:43

Protesi al seno, diagnosticato tumore collegato

Individuato in una paziente toscana un raro linfoma grazie al piano varato dalla Regione dopo che Allergan aveva sospeso la vendita di alcune protesi



SIENA — Il piano di intervento della Regione Toscana per sorvegliare l'insorgenza di un raro linfoma dopo l'impianto di alcune protesi mammarie ha permesso di diagnosticare precocemente questa forma tumorale in una paziente presso l'ospedale delle Scotte.

A seguito della comparsa di un quadro clinico sospetto, la paziente è stata presa in carico dall'Ispro e sottoposta, in tempi strettissimi, a tutti accertamenti previsti, tra cui anche l'esame citologico. Il primo completamento diagnostico, avvenuto appunto alle  Scotte, struttura di riferimento di questo percorso, è stato effettuato in una settimana, con una successiva fase di approfondimento avvenuta in meno di dieci giorni.

Nel dicembre 2018 la multinazionale Allergan aveva sospeso in tutta l'Unione Europea la vendita di alcuni tipi di protesi al seno, a causa di un possibile legame fra questi e l'insorgenza di un tumore raro. Immediatamente la Regione Toscana aveva sospeso tutti gli interventi programmati e dal giorno successivo usato protesi di un'altra azienda. Poi è stato costituito un gruppo tecnico con funzioni di supporto scientifico, per definire e mettere in atto le seguenti azioni: sospensione di tutti gli impianti di protesi Allergan; sorveglianza attiva sulle donne a cui erano state impiantate queste protesi; informazione dei professionisti; diffusione di linee di indirizzo per la gestione delle pazienti; l'istituzione di un numero dedicato (800556060); una puntuale comunicazione ai cittadini.

"La diagnosi del linfoma anaplastico a grandi cellule sulla paziente toscana è uno dei primi e più significativi risultati ottenuti dal piano straordinario regionale - si legge in una nota della Regione - che si aggiunge agli altri casi precocemente intercettati dal sistema di rete ma per i quali, fortunatamente, le indagini diagnostiche non hanno confermato il sospetto clinico".


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