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Sport sabato 06 marzo 2021 ore 17:15

Van der Poel domina "Le strade bianche"

Van Der Poel

Sulle crete senesi i corridori danno spettacolo.Van Aert non conferma il successo del 2020. Davide Ballerini, diciassettesimo, primo degli italiani.



SIENA — La Strade Bianche si conferma una corsa dura, bella e spettacolare. L’olandese Mathieu Van der Poel non sbaglia niente ed ha la gamba giusta.

La corsa si infiamma nel settore di sterrato numero sette, quello di San Martino in Gragna, a settanta chilometri dall’arrivo. Tante cadute, tante forature, tante imprecazioni. Il brecciolino della strada fa slittare le ruote, le buche fanno saltare le borracce giù dalla bici, la polvere entra in bocca ed impasta la saliva. I favoriti si affacciano nelle prime posizioni, da ora in poi tocca a loro e restare indietro, anche di poco, potrebbe essere fatale. Ai lati della strada il verde intenso dei cipressi sbiadisce sporcato dalla polvere alzata dal passaggio della corsa.

Nel tratto di sterrato successivo la corsa sale verso il Monte Sante Marie. Il tratto non asfaltato viene affrontato da sedici corridori in fuga, con Van Avermaet, Asgren e Formolo in testa ad aprire la strada agli altri. Sulle prime rampe entrano in scena Van Aert e Alaphilippe che aumentano il ritmo. Il gruppo dei migliori continua ad assottigliarsi e presto restano solo in otto: Wout Van Aert, Mathieu Van der Pole, Julian Alaphilippe, Egan Bernal, Tadej Pogacar, Michael Gogl, i giovani talenti Quinn Simmons e Thomas Pidcok che si muovono tra i campioni con sorprendente mestiere e disinvoltura. I continui saliscendi e le pendenze elevate tagliano le gambe. Al ritorno sull’asfalto sono una ventina i secondi di vantaggio sui primi inseguitori, che comprendono anche Alejandro Valverde, Greg Van Avermaet e Jakob Fuglsang.

Come se non bastasse tira un vento fastidioso che in certi tratti costringe i corridori a mettersi a ventaglio. Quinn Simmons incorre in una foratura e si stacca. La sua faccia barbuta non riesce a nascondere il comprensibile disappunto.

Nel tratto di sterrato di Montaperti lo scontro tra i sette in fuga riprende vigore, proprio là dove Dante nella Divina Commedia declama che iniziò "lo strazio e 'l grande scempio che fece l'Arbia colorata in rosso" con i ghibellini che, al culmine della famosa battaglia, si lanciarono a caccia dei guelfi oramai in fuga per infierire su di loro e massacrarli.

Qui Julian Alaphilippe scatta e Wout Van Aert si stacca. Quando la corsa torna sull’asfalto Alaphilippe insiste e mette tutti alle corde. Solo nel successivo tratto di sterrato di Colle Pinzuto Wout Van Aert riesce a rientrare insieme a Thomas Pidcok, anche lui rimasto indietro.

E’ ancora polvere e non può essere altrimenti. I battistrada si danno cambi regolari, oramai il vincitore delle Strade Bianche di quest’anno è tra di loro.

Manca l’ultimo tratto di sterrato, quello de Le Tolfe, una dorsale coperta di vigneti e uliveti chiamata così dal nome di Tolfo dei Gricci, un cavaliere di Carlo Magno che nel 785 d.c. vi eresse un castello.

I sette si guardano in faccia, ognuno impegnato a cercare di cogliere negli altri un segnale di stanchezza, una piccola disattenzione. Mancano 13 chilometri all’ingresso di Piazza del Campo.

Lo sterrato de Le Tolfe culmina con uno strappo di cinquecento metri al 18% di pendenza. E’ qui che Mathieu Van der Poel decide di scattare con una formidabile stoccata stroncagambe. In un primo tempo gli resiste solo il campione del mondo Julian Alaphilippe. Poi anche Egan Bernal rientra sui due con una bella progressione. Mancano dieci chilometri per arrivare a Siena, manca lo strappo di Via Santa Caterina.

I tre concedono si cambi regolari e dietro non riescono a rientrare, nonostante Wout Van Aert ci metta anche l’anima.

Sotto la Porta di Fontebranda passa per primo Mathieu Van der Poel ma non conta ancora niente. Rimane l’ultimo chilometro, l’ultimo sforzo, l’ultima salita: la più dura.

Il campione olandese tira dritto, non lascia la testa del terzetto e quando inizia la salita vera incide un gran ritmo all’andatura. Lo strappo di Via Santa Caterina è al 16% ma Van der Poel lo fa sembrare di una facilità disarmante. Quando Van der Poel decide di scattare diventa subito imprendibile ed entra per primo in Piazza del Campo, alzando le braccia al cielo sotto la Torre del Mangia.

Al secondo posto arriva Julian Alaphilippe, terzo Egan Bernal. Wout Van Aert è quarto con un ritardo di cinquantuno secondi. Il primo degli italiani è Davide Ballerini, giunto diciassettesimo a cinque minuti e dodici secondi.

“Oggi avevo gambe buone ed ho potuto attaccare dove ho voluto” ha dichiarato Mathieu Van der Poel.

Sugli sterrati senesi torna il silenzio. Intanto la storia delle Strade Bianche lentamente sta diventando leggenda.

ORDINE D’ARRIVO

1 – Mathieu VAN DER POEL – 4 ore, 40 minuti, 29 secondi

2 – Julian ALAPHILIPPE – a 5 secondi

3 – Egan BERNAL a 20 secondi

4 – Wout VAN AERT a 51 secondi

5 – Thomas PIDCOK a 54 secondi

Marco Burchi
© Riproduzione riservata


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