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Cronaca venerdì 26 settembre 2025 ore 18:20
Finto maresciallo le spilla 15mila euro di gioielli

Dopo la truffa la polizia ha arrestato due giovani di 19 e 23 anni. Sono stati seguiti per 70 chilometri e bloccati sull'autostrada A1
SIENA — Con la truffa del "finto maresciallo" avrebbero sottratto con l'inganno gioielli per un valore di circa 15mila euro ad un'anziana di 91 anni residente nel senese. E' quanto ricostruito dalla polizia che, dopo averli seguiti per quasi 70 chilometri, ha arrestato due giovani di 19 e 23 anni.
L'operazione della polizia di Stato è scattata dopo alcune segnalazioni relative a tentativi di truffa telefonica, messe in atto con la stessa tecnica.
Gli equipaggi della Squadra Mobile, subito attivati, hanno effettuato quindi mirati servizi di osservazione nelle zone interessate, individuando un’autovettura a noleggio con due persone sospette a bordo che, da successivi accertamenti, era risultata collegata a soggetti provenienti da un’altra regione.
Il veicolo è stato, quindi, monitorato e pedinato per diverse ore fino all’autostrada A1, dove, poi con il supporto della Polizia Stradale del posto, è stato fermato e bloccato nei pressi di Orvieto.
A seguito di perquisizione personale e veicolare, uno degli occupanti è stato trovato in possesso di gioielli in oro per un peso complessivo di circa 167 grammi.
Le indagini immediatamente successive della Squadra Mobile hanno consentito di risalire all'abitazione di un’anziana vittima a Rapolano Terme.
Subito contattata, la donna ha raccontato agli investigatori che un uomo si era presentato alla porta di casa come collaboratore di un maresciallo, dopo che l’anziana aveva ricevuto una telefonata da una voce femminile, spacciatasi per la figlia, che si lamentava di essere stata derubata dell’auto, anticipandole la visita del fantomatico maresciallo, al quale aveva poi consegnato tutti i preziosi in suo possesso.
I gioielli, dopo averne verificato l’appartenenza, sono stati restituiti alla 91enne, legittima proprietaria, che si è profondamente commossa con i poliziotti rientrando in possesso dei beni per lei di grande valore affettivo.
Al termine delle attività, i due sono stati arrestati e accompagnati nel carcere di Terni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, con l'accusa di truffa aggravata in concorso. Convalidato l'arresto, il gip ha poi disposto nei loro confronti l’obbligo di dimora nel luogo di residenza.
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