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Attualità domenica 19 novembre 2023 ore 16:40

Diventare genitori affidatari, in Toscana 24 centri sempre più in rete

Un documento con le nuove linee di indirizzo rende l'affido omogeneo in tutta la regione. Un percorso per famiglie singole o coppie



TOSCANA — Rendere omogenee e condivise le procedure operative per l’affidamento familiare nei 24 centri affidi della Regione. E’ questo l’obiettivo delle nuove linee di indirizzo regionali che sono state al centro dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi a Firenze presso il centro “Il Fuligno”, alla presenza dell’assessore regionale per le politiche sociali Serena Spinelli.

Una tappa finale del breve tour di incontri realizzati nelle tre aree vaste della Toscana in collaborazione con il Centro regionale di documentazione per l'infanzia e con l'Istituto degli Innocenti.

“Quello che vogliamo è sempre garantire diritti, protezione e opportunità ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, a prescindere dalle condizioni di partenza e quindi a partire da chi ha più bisogno. L’affidamento familiare – ha detto l'assessore - costituisce una delle forme più belle e generose di aiuto per i minori in situazioni di difficoltà".

Il documento con le nuove linee d’indirizzo sull’affido è il risultato dell’operato di un gruppo di lavoro del Tavolo di Coordinamento regionale sull’affido, coordinato da due ricercatori dell’Istituto degli Innocenti e del Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza. Il lavoro nasce dall’esigenza avvertita da parte degli operatori dei Centri Affidi della Regione Toscana di rendere più omogenee le procedure operative.

Che cosa è l'affidamento familiare

Il bambino viene inserito, per un periodo di tempo limitato, in un altro contesto familiare nelle sue varie forme, che gli permette di ricevere la vicinanza, il sostegno, le cure e l’affetto di cui necessita, mentre la sua famiglia viene supportata per superare le difficoltà che la coinvolgono.
L’affidamento viene concordato tra famiglie e servizi sociali (consensuale); nelle situazioni più difficili e impegnative viene disposto dal Tribunale per i minorenni (giudiziale).
Può prevedere l’accoglienza a tempo pieno, o per un periodo definito, di un bambino da parte di una famiglia.

Come si diventa famiglia affidataria

Tutte le famiglie, singole o coppie, con o senza figli, indipendentemente dalla nazionalità, dal sesso e dal livello di istruzione e di reddito, possono proporsi per sostenere, accompagnare e accogliere bambini che vivono una situazione di difficoltà nell’ambito della propria famiglia.
I soggetti interessati trovano nei Centri Affidi presenti nel territorio toscano un punto importante di informazione e sostegno.
Dopo una prima fase di informazione e di formazione, realizzabile anche in gruppo, i potenziali affidatari hanno accesso a un percorso di conoscenza e valutazione personalizzato. Al termine di questo percorso, le famiglie vengono inserite nelle banche dati dei rispettivi Centri Affidi. Gli operatori del Centro Affidi individuano, tra le famiglie inserite in banca dati, quella che meglio risponde ai bisogni del bambino per cui si richiede, temporaneamente, un altro contesto familiare. A seguire elaborano e propongono un progetto di abbinamento bambino-famiglia ai servizi sociali territoriali. In questa fase, i soggetti affidatari incontrano il bambino e, nella maggior parte dei casi, anche la sua famiglia. Terminata la fase di conoscenza bambino-famiglia affidataria, si avvia il percorso di affido.


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