Attualità venerdì 27 novembre 2020 ore 16:40
Epatite C, il Covid dimezza le cure

Il dirigente di Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera lancia l’allarme sulla riduzione dei trattamenti per i pazienti
SIENA — “A causa dell'emergenza sanitaria dovuta alle
infezioni da Coronavirus, i trattamenti per i pazienti con epatite C si sono
praticamente dimezzati rispetto allo scorso anno”. Lo dice il Daniele Marri, dirigente
medico dell'Unità Operativa di Malattie Infettive e Tropicali dell'Azienda
Ospedaliera Universitaria Senese.
L'occasione è il corso di formazione Educazione
continua in Medicina (Ecm) sulla gestione dei tossicodipendenti con epatite C,
organizzato dal provider Letscom E3.
Siena è la tredicesima tappa dell’evento nazionale dal titolo “Buone prassi e networking nella gestione dell'epatite C in soggetti
con disturbo da addiction al tempo del Coronavirus”. I corsi di Educazione
continua in medicina rientrano nell'ambito del programma 'Hand-Hepatitis in
Addiction Network Delivery', il primo progetto pilota di networking a livello
nazionale patrocinato da quattro società scientifiche che coinvolge i Servizi
per le Dipendenze e i relativi Centri di cura per l'Hcv in numerose città italiane.
Il dottor Marri spiega: “Come è noto, il lockdown ha portato alla sospensione
di tutte le attività mediche non urgenti, con conseguenti ritardi nelle
diagnosi. Adesso però, bisogna recuperare il tempo perduto e affrontare il
problema in maniera incisiva, coinvolgendo in modo omogeneo tutte quelle figure
professionali che hanno un ruolo attivo nel trattamento dei pazienti con Hcv”.
Il
professionista senese sottolinea inoltre il valore del contributo del progetto Hand
che ha evidenziato “l'importanza di fare rete, mettendo in collegamento in modo
fattivo i vari attori”.
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