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Attualità martedì 20 settembre 2022 ore 15:22

Alzheimer, oltre 2mila senesi in cura

La cura della demenza coinvolge una rete multidisciplinare di professionisti e l'adozione di nuove cure per ridurre i disagi ai pazienti



SIENA — Un gruppo aziendale e multidisciplinare attivo dal 2019 e presente in maniera capillare in tutte le zone. Parte da qui la battaglia della Asl Toscana sud est all’Alzheimer e alle demenze, patologie che nella nostra regione colpiscono 85mila persone e oltre 1,2 milioni in tutta Italia. Proprio mercoledì 21 settembre ricorre la XXIX Giornata mondiale dell’Alzheimer.

In tutta l'area vasta i pazienti in carico al servizio sanitario che presentano diagnosi correlata all’Alzheimer e alle demenze sono 7.556 (3.045 Arezzo, 2.335 Grosseto, 2.176 Siena, quest’ultimo dato che non include la AOUS), ma se aggiungiamo i dati delle persone non diagnosticate si arriva a 17mila, raddoppiando i numeri.

Cuore degli interventi in questo campo sono i gruppi CDCD (Centri Disturbi Cognitivi e Demenze) che mettono assieme medici specialisti (geriatri e neurologi), infermieri con expertizing sulle demenze ed un approccio multispecialistico che coinvolge psichiatri, radiologi, medici di medicina nucleare, psicologi e che mette al centro il rapporto con i medici di medicina generale. Questo gruppo di professionisti opera sia in ambito ospedaliero che territoriale e garantisce la diagnosi precoce ed una presa in carico adeguata. I riferimenti dei CDCD presenti nella ASL TSE sono consultabili nel sito della Regione Toscana https://www.regione.toscana.it/-/demenze-e-alzhei... ) ed operano a stratto contatto con le Direzioni Distretto, i MMG e gli ospedali.

“L’approccio alle varie forme di demenza - afferma il dottor Luciano Gorelli coordinatore della Rete Aziendale Alzheimer - in questi anni si è modificato con l’introduzione di nuovi criteri diagnostici che includono l’utilizzo di neuroimmagini convenzionali e quantitative, di indagini di medicina nucleare, di marcatori biologici liquorali (proteina amiloide, tau, neurofilamenti a catena leggera) e di test molecolari per la diagnosi differenziale e la diagnosi precoce. L’impegno della Asl e dei gruppi CDCD è quello di fornire una risposta appropriata e tempestiva per la gestione di queste patologie migliorando il funzionamento del sistema di rete e assistendo il paziente e le famiglie.”


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