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Attualità martedì 12 gennaio 2021 ore 12:29

Pedopornografia e razzismo sulla chat di ragazzini

I Carabinieri hanno condotto l'operazione "Utistici" scoprendo uno scambio immagini e filmati tra giovani di tutta Italia. Segue l'indagine del 2019



SIENA — Nuovi risvolti inquietanti da un'operazione denominata "Utistici", che segue la più nota chat "The Shoah Party", partendo proprio da come gli stessi indagati hanno chiamato il gruppo su WhatsApp, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siena, coordinati dal Procuratore Antonio Sangermano della Procura della Repubblica per i Minorenni della Toscana, attraverso la quale è stato riscontrato che ragazzi minorenni, tra i quattordici e i diciassette anni, e anche maggiorenni, provenienti da diverse regioni d’Italia, avevano attuato un sistematico interscambio, in condivisione di immagini e filmati, legate alla pedopornografia, con bambini anche in tenerissima età, costretti a subire e compiere atti di natura sessuale disumani. Non solo. Hanno scambiato anche numerosi immagini inerenti l’odio razziale, inneggiato a dittature sanguinarie e stragiste (con reiterate immagini di Adolf Hitler, dei simboli del nazi-fascismo e del terrorismo di matrice islamista), tutto in abbinamento con il Best Gore, scaricato dai più noti “Dark e Deep web”.

A Siena, infatti, gli investigatori dei Carabinieri, hanno continuato ad indagare in questi ambienti, anche dopo la più nota indagine conosciuta ai più con il nome chat degli orrori”, iniziata nell’aprile 2019. Così oggi sono scattate uletriori perquisizioni alla ricerca delle prove legate alle ipotesi di reato contestate agli indagati che hanno portato al sequestro di numerosi smartphone, memorie SD, pc, chiavette Usb e etc., che saranno successivamente analizzati.

Diffusione e detenzione di materiale pedo-pornografico e istigazione a delinquere le ipotesi di reato che ruotano attorno alla chat denominata “Gruppo Utistico” nella quale, come detto, sono coinvolti numerosi minorenni di tutto il Paese.

Dalle loro chat è emersa una descrizione dettagliata ed inquietante dei loro interessi, paralleli ad una vita apparentemente normale di un adolescente. Questa volta nella chat ci sono anche ragazze.
Infine, dall’analisi del materiale pubblicato in condivisione sono partite anche perquisizioni e interrogatori dei minori coinvolti, al fine di chiarire le loro posizioni. Molto del materiale detenuto, in condivisione e censurabile è proveniente dagli ambienti del web sommerso, conosciuto come “Dark e Deep web”, ossia quella parte di internet dove solo gli utenti più esperti, riescono ad accedere. 


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