Attualità domenica 13 novembre 2022 ore 10:07
Terapie anticancro, è toscano il primo studio su un nuovo mix di farmaci
La ricerca è pionieristica a livello mondiale: combina immunoterapia e farmaci epigenetici per migliorare l'efficacia di cura in pazienti oncologici
SIENA — E' toscano il primo studio al mondo che combina immunoterapia e farmaci epigenetici per superare la resistenza all’immunoterapia e migliorare la risposta alle terapie anticancro. A condurlo è il Centro di Immuno-Oncologia dell’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena: lo studio Nibit-Ml1 è un trial clinico sviluppato da Fondazione Nibit con il contributo di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, per testare l’efficacia e la sicurezza di una nuova combinazione di farmaci in quei pazienti con melanoma o tumore al polmone che non rispondono all’immunoterapia.
In questo mese di Novembre è stata effettuata la prima somministrazione al Centro di Immuno-Oncologia dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, diretto dal Michele Maio, professore ordinario di Oncologia all’Università di Siena e presidente della Fondazione Nibit. Lo studio però prevede l'arruolamento di oltre 100 pazienti.
"Lo studio - spiega Maio, coordinatore della sperimentazione - valuterà l’efficacia e la sicurezza della tripla combinazione di due farmaci immunoterapici (ipilimumab e nivolumab) con una nuova formulazione orale di un farmaco epigenetico (AstX727) rispetto alla sola combinazione di ipilimumab e nivolumab, in pazienti affetti da melanoma e tumore polmonare non a piccole cellule, localmente avanzato o metastatico, resistenti ad un precedente trattamento con anti-PD-1/PDL-1. Uno studio possibile grazie anche al finanziamento nell’ambito del progetto 5x1000 di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, in collaborazione con diversi centri di ricerca italiani fra Int Milano, Ist Genova, Università di Firenze, Napoli e Sassari".
Nell’ultimo decennio l’immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento di molti tumori, aumentando i successi nella cura di alcune neoplasie che in passato non lasciavano alcuna speranza come melanoma, tumore del polmone e tumore del rene: "Nonostante i grandi progressi compiuti, rimane ancora una quota consistente, circa il 50%, di pazienti che non rispondono efficacemente ai trattamenti. Oggi - prosegue Maio - la ricerca in oncologia si sta concentrando nel tentativo di aumentare il numero di pazienti che possono trarre beneficio da questi trattamenti".
Lo studio Nibit-Ml1 arruolerà oltre 100 pazienti e rappresenta l’ultimo passo di una lunga storia di ricerca: "Il nostro obiettivo - spiega Anna Maria Di Giacomo, professore associato di Oncologia Medica presso l’Università di Siena, responsabile del programma di sperimentazioni cliniche di Fase I/II del CIO e coordinatrice dello studio - sarà quello di valutare l’efficacia della combinazione di due farmaci immunoterapici (ipilimumab e nivolumab) in associazione ad un nuovo farmaco demetilante nei pazienti con melanoma metastatico o tumore del polmone che hanno fallito una precedente terapia con anticorpi diretti contro PD-1/PD-L1, già disponibili nella pratica quotidiana".
La novità di questo approccio, illustra ancora la scienziata, è la somministrazione di un farmaco epigenetico AstX727 capace di determinare modificazioni nel Dna delle cellule tumorali per poterne modulare l’espressione genica. Il tumore in questo modo risulta maggiormente visibile alle cellule di difesa immunitaria creando condizioni ottimali per l'efficacia degli immunoterapici.
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