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Attualità giovedì 20 febbraio 2020 ore 11:37

Bar e ristoranti al posto dei negozi

E' quanto emerge da uno studio dell'Ufficio Studi di Confcommercio che ha preso in oggetto 120 comuni, fra i quali la città di Siena



SIENA — Cala il numero delle attività commerciali, tanto in centro quanto fuori dal centro, mentre crescono la ristorazione e le strutture ricettive. Succede a Siena, come in altre realtà. In undici anni, dal 2008 al 2019, il commercio al dettaglio è passato da 341 imprese in centro alle attuali 315. Stesso trend fuori dal centro: da 401 a 370. Invece sono in crescita alberghi, bar e ristoranti: in centro se ne contavano 228 nel 2008 e se ne contano ora 271, ce ne erano 295 fuori dal centro e ce ne sono ora 312.

Questi i dati emersi da #viviAmolecittà, la fotografia del trend della città di Siena elaborata dall’Ufficio Studi di Confcommercio nazionale sulla base dei dati della Camera di Commercio. Con il contributo di Si.Camera (Agenzia delle Camere di commercio) sono stati osservati 120 comuni, di cui 110 capoluoghi di provincia e 10 comuni non capoluoghi più popolosi, escludendo le città di Milano, Napoli e Roma perché multicentriche dove non è possibile la distinzione tra centro storico e non centro storico. 

Per i 120 comuni è stato analizzato dal 2008 al 2019 l’andamento dello stock delle imprese del commercio al dettaglio di 13 categorie merceologiche (tra cui alimentari, rivendite tabacchi, farmacie, carburanti, computer, telefonia, libri, giocattoli, tessili, abbigliamento, ferramenta, mobili, commercio ambulante). Ed ancora, è stato analizzato il numero degli alberghi e delle attività di ristorazione. Nei 120 comuni di medie dimensioni interessati dall’indagine risiedono 13,7 milioni di abitanti, circa il 23% della popolazione italiana. Nel 2019 sono stati censiti circa 150 mila imprese del commercio al dettaglio, pari al 24,3% del totale del commercio al dettaglio in Italia e oltre 83 mila attività di alloggio e ristorazione, pari al 24,0% del totale di questo settore in Italia.

“In Italia ci sono poche grandi città e molte città medie e piccole, con centri storici dal patrimonio storico-artistico ineguagliabile - fa notare Confcommercio Siena - E’ un unicum da cui partire per disegnare un futuro di trasformazione per il nostro paese, rafforzare le economie urbane e contrastare la desertificazione commerciale. A partire dalla rinnovata intesa con ANCI per la rigenerazione urbana, Confcommercio vuole favorire a livello locale, la promozione di accordi tra la rete del Sistema Confcommercio e le amministrazioni comunali, anche con il coinvolgimento di ampi partenariati locali, per realizzare progetti che valorizzino il commercio come parte integrante dello sviluppo e dell'identità urbana, secondo logiche di co-progettazione della città. A livello nazionale, la definizione di un piano pluriennale per la rigenerazione urbana, dotato di un fondo ordinario statale, a livello europeo, l’attuazione dell’agenda urbana individuando misure di sostegno a favore delle piccole e medie imprese che operano nelle città”

Entrando nel merito dei dati senesi, per quanto riguarda il commercio al dettaglio ci sono anche delle sorprese in positivo. Per esempio, per quanto riguarda i prodotti alimentari e le bevande si contavano nel 2008 38 attività in centro e ce ne sono nel 2019 44, fuori dal centro invece ce ne erano 41 e nel 2019 40, una lievissima decrescita dunque. Anche nel settore dei tabacchi trend in aumento: erano 19 gli esercizi nel 2008 in centro e sono 22 nel 2019, fuori dal centro erano 30 nel 2008 e 31 nel 2019. In aumento anche il commercio al dettaglio che si occupa di informatica e telecomunicazioni: erano 3 nel centro nel 2008 e sono 5 nel 2019, fuori dal centro erano 8 nel 2008 e dopo undici anni sono 14. Trend in equilibrio e in leggero incremento per le farmacie: 7 in centro nel 2008 e 9 nel 2019, 9 fuori dal centro nel 2008 e 9 nel 2010. Stesso andamento per il commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati: c’erano 4 attività in centro e 11 fuori dal centro nel 2008, ce ne sono sempre 4 in centro e 16 fuori nel 2019.

In decrescita sono gli esercizi non specializzati: 21 nel 2008 in centro e 13 nel 2019, erano 30 fuori dal centro nel 2008 e sono 21 nel 2019. In decrescita anche la vendita di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati: erano 43 in centro nel 2008 e sono 29 nel 2019, fuori dal centro ne risultavano 49 nel 2008 e nel 2019 31. Anche per i carburanti si scende: nel 2008 ne risultavano 1 in centro e 24 fuori, nel 2019 non ce ne è nessuno in centro e sono 20 quelli fuori.

Hanno invece un trend diversificato attività come quelle che vendono “altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati”: nel 2008 ce ne erano 27 in centro e 56 fuori, nel 2019 ne risultano 34 in centro e 41 fuori. In questo caso, dunque, le attività non sono cresciute in numero assoluto, ma sicuramente sono aumentate in centro storico. Invece le attività che vendono altri prodotti in esercizi specializzati diminuiscono in centro e crescono fuori: nel 2008 ce ne erano 166 in centro e 125 fuori, mentre nel 2019 se ne trovano 146 in centro e 127 fuori da questa area. Stesso trend per il commercio al dettaglio ambulante che nel 2008 contava 12 attività in centro e 18 fuori mentre a fine 2019 ne conta 9 in centro e 19 fuori.

Arrivando agli esercizi dediti all’accoglienza, come detto sono tutti dati in crescita. Vanno verso l’alto i numeri della ricettività degli alberghi in particolare fuori dal centro storico viceversa bar, ristoranti è nel centro storico che si collocano in via privilegiata e qui crescono tanto. Venendo ai dati, nel 2008 si contavano 65 alberghi in centro e 102 fuori. Nel 2019 ce ne sono 71 in centro e 111 fuori. Per quanto riguarda bar e ristoranti se ne contavano nel 2008 163 in centro e 193 fuori, ce ne sono invece nel 2019 ben 200 in centro e 201 fuori.


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