Attualità mercoledì 16 marzo 2016 ore 11:47
Salviamo la scuola dell'infanzia ospedaliera

Il direttore generale AOU Senese Tosi: ''Siamo e saremo dalla parte dei bambini. Lavoreremo per risolvere questa situazione''
SIENA — Dopo le decisioni dei giorni scorsi circa la decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale di chiudere le scuole dell’infanzia ospedaliere in tutta la Toscana, è intervenuto in una nota stampa il direttore generale AOU Senese Pierluigi Tosi.
“I bambini hanno il diritto di essere sostenuti e aiutati durante la degenza ospedaliera, anche con le attività ludiche e ricreative garantite dalla scuola dell’infanzia. Faremo tutto il possibile per trovare una soluzione per garantire la continuità di questo importantissimo servizio nel nostro ospedale. Noi siamo e saremo sempre dalla parte dei bambini”.
In diversi sono intervenuti affiché sia risolta la situazione e ripristinato il servizio, politici ma anche tutto il personale che opera all'interno del Dipartimento Materno-Infantile.
“Il servizio per l’infanzia svolto nel nostro ospedale – prosegue Tosi – aiuta i bambini ad affrontare meglio la malattia, soprattutto in una fascia d’età molto delicata, qual è quella tra i 3 e i 5 anni.
Attraverso il gioco, le fiabe, i racconti e le tante iniziative delle insegnanti, i piccoli pazienti riescono a esprimere e superare la paura legata al ricovero e alla malattia, e ciò consente loro di far emergere la parte non malata, quella positiva e allegra, e a vivere la permanenza in ospedale con più serenità. Il servizio è inoltre un importante sostegno per le famiglie perché allevia anche il loro carico emotivo”.
Un servizio che Siena è nato negli anni Sessanta, da allora il numero di piccoli pazienti è fortemente cresciuto e il servizio scolastico non ha mai smesso di essere al fianco dei bambini.
“In questo anno scolastico, cioè tra settembre e febbraio – conclude Tosi – oltre 330 bambini hanno seguito con grande interesse e allegria le lezioni della scuola dell’infanzia, grazie all’ottimo lavoro svolto dalle insegnanti e alla grande utilità del servizio.
Non dimentichiamo che spesso ci prendiamo cura di bambini lungodegenti, con problemi di salute importanti, e non possiamo spegnere il loro sorriso e calpestare i loro diritti a causa di motivi che nulla hanno a che vedere con la qualità del servizio. In questi giorni ho già contattato i principali referenti istituzionali e lavoreremo insieme a Comune di Siena, Università di Siena e Regione Toscana per risolvere la situazione”.
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