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Attualità domenica 23 gennaio 2022 ore 09:20

Una eccellenza senese, l'Istituto Pendola

Uno dei numerosi centri di cura e assistenza nati in città nel diciannovesimo secolo continua oggi la sua opera. Un appello per la valorizzazione



SIENA — E' uno dei tre Istituti storici che formano l'azienda pubblica senese di servizi alla persona, uno dei più antichi di Siena, ancora all'opera. Si tratta dell'istituto per sordi Tommaso Pendola, un'istituzione che dal 1828 opera per il bene delle persone disabili.

Nato negli anni venti del 1800, prende il nome dal suo fondatore, Padre Tommaso Pendola, e comprende anche un museo, attraverso il quale è possibile riconoscere la straordinaria opera formativa e caritatevole del religioso, oltre a racchiudere cimeli e oggetti antichi. L'Asp Città di Siena ha rilevato l'Istituto dopo un periodo di chiusura; oggi il “Pendola” continua a promuovere percorsi di formazione ed educazione specifica per sordi, iniziative volte alla socializzazione, oltre a svolgere un lavoro continuo di studio e prevenzione della sordità, costituendo un punto di riferimento per le persone sorde che vi si affidano in cerca di assistenza.

In questi giorni ha ricevuto la visita di Elena D'Aquanno: "sono rimasta affascinata dal nutrito numero di testi conservati all'interno della struttura e dalla camera di Padre Pendola, conservata pressoché intatta dalla sua morte, uno spazio umile per accogliere un uomo di grande levatura morale e intellettuale”.

Il museo è stato inaugurato in occasione del bicentenario della nascita di Padre Pendola (1800-1883), il cui materiale raccolto è ampio e variegato. L'imprenditrice è rimasta molto colpita e ha chiesto che la parte museale sia inserita nel percorso cittadino, all'interno è possibile ammirare i riconoscimenti ricevuti per l'attività di studi didattico-pedagogici svolti da Padre Pendola; le ricostruzioni degli spazi come i dormitori, le cucine ben attrezzate, il refettorio, i bagni, i luoghi di apprendimento e di studio con attrezzature specifiche per l'insegnamento orale e i laboratori per la formazione professionale.

All’interno del complesso sono presenti anche numerose fotografie che raccontano le trasformazioni subite da questo luogo e la grande quantità di bambini e ragazzi che hanno vissuto e si sono formati al Pendola.

“La città di Siena - conclude l'imprenditrice - racchiude tante meraviglie e questa parte di storia va valorizzata per proseguire l'opera di assistenza ai sordi sulle orme del suo illustre fondatore, andando incontro alle sfide sempre nuove che la società ci pone davanti”.

Una storia bicentenaria che deve essere valorizzata e portata a conoscenza dei turisti e dei senesi, una città ricca di storia che non deve dimenticare quella dei suoi figli meno fortunati.


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